Pordenone, il sindacato autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE denuncia al Ministero della Giustizia

redazione

Una lettera di denuncia sulle gravi problematiche della Casa Circondariale di Pordenone e la richiesta urgente di assegnare nuovo personale di Polizia Penitenziaria alla struttura di piazza della Motta. L’ha mandata al Ministero della Giustizia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, che per voce del Segretario Generale Donato Capece fa sapere: “La nostra nota, diretta ai vertici dell’Amministrazione Penitenziaria nazionale e regionale, si è resa necessaria per segnalare ancora una volta al Ministero della Giustizia la cronica carenza di personale del Corpo che affligge la Casa Circondariale di Pordenone e che rende ancor più difficile la gestione dei detenuti che vi sono ristretti.         Difatti, nonostante l’organico di Polizia Penitenziaria prevederebbe un totale di 53 unità, ad oggi, i poliziotti amministrati sono, invece, solamente 44. E si pensi che prendendo in esame le proiezioni delle dotazioni organiche elaborate da un gruppo di lavoro ministeriale per la Casa Circondariale pordenonese sarebbero addirittura 65 le unità previste!”. Per Capece “con l’attuale organico amministrato – ai quali vanno sottratti quotidianamente le assenze per lungo termine e quelle impreviste per motivi vari, oltre alle due unità del Gruppo Sportivo delle Fiamme Azzurre stabilmente impegnate nello sport – l’articolazione dei turni di servizio sarebbe programmata esclusivamente su tre quadranti, incidendo negativamente sullo stato psico-fisico del personale di Polizia penitenziaria”.

Non solo. Come segnala il Segretario regionale del SAPPE Giovanni Altomare nonostante questa “forzata” articolazione dei turni, verrebbero sistematicamente accorpati anche posti di servizio “sensibili” quali la Portineria, accorpata alla “Sala Regia” e al “Rilascio Colloqui”; il “Cancello Ingresso” con la “Vigilanza Colloqui”; la “Cucina Detenuti” e le “Attività Trattamentali”, invece, da anni non sarebbero nemmeno presidiate dal personale assegnato a tali compiti. Addirittura c’è stato segnalato che nei turni serali/notturni, stante la penuria di personale del Corpo di Polizia Penitenziaria, sarebbe prassi consolidata allertare la Sala Operativa della Questura di Pordenone per un eventuale supporto, utile a garantire il pattugliamento territoriale del perimetro esterno/interno del penitenziario in parola”. Ma la grave situazione della carenza organico del Reparto di Polizia Penitenziaria del carcere di Pordenone è destinata ad acuirsi ulteriormente, denuncia ancora il SAPPE. “Da fonti ufficiose”, prosegue Altomare, “si prevede che tra qualche mese, altre quattro unità di personale saranno impegnate nella frequentazione del corso di formazione per la qualifica di Sovrintendente, con consequenziale nuovo aggravio di lavoro per il restante personale. E tra esse, ci sarebbe anche una unità femminile che in caso di eventuale assenza, potrebbe portare la Casa Circondariale in oggetto a non avere nemmeno una unità di personale femminile utile per i controlli dei famigliari-donne, in occasione dei colloqui dei detenuti”.

Per il SAPPE, dunque, è necessario e prioritario che il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria  invii a Pordenone “in occasione delle prossime assegnazioni del ruolo Agenti-Assistenti del Corpo di Polizia penitenziaria, un congruo numero di personale utile a garantire i diritti soggettivi del Personale in servizio e, conseguentemente, l’ordine e sicurezza del penitenziario friulano”.