La Polizia Postale umbra ha eseguito sette ordinanze di custodia cautelare a carico di cittadini rumeni responsabili del reato di phishing. Le indagini hanno permesso di accertare che l’associazione captava i codici e i pin di conti correnti e carte ricaricabili di numerosissimi clienti di Poste Italiane e importanti istituti bancari. Successivamente prelevava i fondi delle vittime dirottandoli su carte di credito prepagate, attivate con documenti falsi, e ricaricando traffico su sim-card telefoniche ricaricabili intestate a nominativi inesistenti. L’attività investigativa ha preso spunto dalle numerose denunce delle parti lese e dal contributo di una cittadina rumena, che aveva inconsapevolmente fruito di una ricarica telefonica da parte del gruppo criminale, ma non si era resa conto dell’origine illecita dei fondi utilizzati per effettuarla. Alcuni altri esponenti della banda sono attualmente in Romania e verranno attivamente ricercati attraverso l’ausilio dell’Interpol.
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