Presentato il DiSI City, la ricerca sull’uso sostenibile del digitale nelle città metropolitane italiane. La città metropolitana di Roma Capitale è seconda dopo Bologna

redazione

Si è tiene quest’oggi, presso Sapienza Università di Roma, l’evento di presentazione del DiSITM City, l’indice sviluppato dalla Fondazione per la Sostenibilità Digitale con l’Istituto di Studi Politici “S. Pio V” per misurare la sostenibilità digitale delle 14 città metropolitane italiane e del Digital Sustainability Award, il premio tesi sulla sostenibilità digitale istituito dalla Fondazione realizzato in partnership con il Gruppo EHT   per promuovere negli studenti universitari la cultura della sostenibilità digitale.

Comprendere le ragioni per le quali i cittadini utilizzano strumenti e servizi pensati per supportare obiettivi di sostenibilità è fondamentale, in quanto consente di agire di conseguenza sulle politiche pubbliche”, ha affermato Stefano Epifani, Presidente della Fondazione per la Sostenibilità Digitale. “Si potrebbe pensare che sia sufficiente analizzare il livello di adozione di strumenti e servizi sostenibili, ma siamo convinti che non si possa fare davvero sostenibilità senza una cultura condivisa della sostenibilità, così come senza consapevolezza del ruolo del digitale per tali obiettivi. Per questo abbiamo sviluppato l’indice DISI™ ed uno specifico progetto di sensibilizzazione dei giovani dottorandi verso questi temi”, ha concluso Epifani.

Le città più sostenibili: Roma Capitale preceduta solo dalla città metropolitana di Bologna

La classifica generale premia quelle città metropolitane nelle quali la consapevolezza dell’uso sostenibile delle tecnologie utilizzate, è maggiormente diffusa sul totale della popolazione: Bologna, Roma Capitale, Venezia.

Potrebbe stupire la bassa posizione in classifica di alcune città fortemente infrastrutturate, come Milano o Torino. In queste realtà urbane, le infrastrutture tecnologiche sono considerate come una “commodity” ed il loro ruolo come abilitatori di sostenibilità non è percepito dai cittadini. La sostenibilità, cioè non è un driver ma è un elemento secondario dell’ampia disponibilità di tecnologie e servizi presenti in questi contesti urbani dove le persone, pur magari facendo uso di tecnologie utili per la sostenibilità, lo fanno senza rendersi conto di questo rapporto funzionale.

Tra la popolazione digitale delle città metropolitane del sud, nel desiderio di infrastrutture e soluzioni digitali c’è grande richiesta di sistemi non solo disponibili, ma soprattutto sostenibili.

L’utilizzo dei fondi strutturali del PNRR per la Transizione Digitale consentirebbe a tutti gli italiani di avere accesso agli stessi servizi e possibilità digitali e, grazie ai piani nazionali e locali di formazione, indirizzare le proprie scelte quotidiane verso le soluzioni più sostenibili a beneficio dell’ambiente, della società e dell’economia.

 I dati di Roma Capitale

Guardando più da vicino i dati più significativi delle città metropolitane, ed in particolare ai dati della città metropolitana di Roma, emerge che i romani mettono al primo posto l’ambiente, al secondo posto il benessere delle persone e al terzo posto il modello economico di sviluppo.
Con una popolazione di circa 4.216.874 abitanti, Roma Capitale è risultata al secondo posto – dietro Bologna – fra le 14 città metropolitane più digitalmente sostenibili. I romani sono, in generale, molto più attenti alla digitalizzazione che non alla sostenibilità. I dati della ricerca fotografano una città in cui il 78% dei cittadini fa uso di infrastrutture e servizi digitali, ma solo il 53% di essi è fortemente sensibile ai temi della sostenibilità. Si rilevano inoltre differenze di genere significative: i cittadini più attenti ali temi della sostenibilità sono uomini, tra i 25 e i 44 anni con un titolo di studio elevato. Essi fanno largo uso delle infrastrutture e servizi digitali presenti sul territorio e non selezionano in maniera costante i tipi di servizi disponibili sulla base della sostenibilità ambientale, economica oppure sociale di questi ultimi.

Presentazione del premio tesi “Digital Sustainability Award” 

Il convegno è stato anche l’occasione per Sapienza Università di Roma di aderire al progetto Digital Sustainability Award e di presentarlo a studenti e docenti.

Sostenibilità e digitalizzazione sono due dei più importanti driver di crescita economica e sociale dei prossimi anni, ma 3 giovani su 10 ancora non ritengono che la tecnologia possa aiutare nella lotta al cambiamento climatico. Guardando ai dati dell’Osservatorio sui giovani della Fondazione per la Sostenibilità Digitale, emerge che i ragazzi sono molto più preoccupati per i conflitti in essere piuttosto che per l’emergenza climatica (percepita solo dal 27% dei ragazzi tra i 18 ed i 24 anni). I più giovani, quindi, preoccupati per emergenze che stanno avendo forti impatti sulla loro vita quotidiana, sono meno sensibili di quanto si pensi sui temi della sostenibilità e della trasformazione digitale per lo sviluppo sostenibile. Una tendenza preoccupante che ha spinto la Fondazione a rinnovare il suo impegno su questo tema lanciando, in partnership con il Gruppo EHT, il “Digital Sustainability Award”, un percorso di student engagement nelle Università italiane.

“Ingaggiare e trattenere nel nostro Paese giovani di talento – afferma Emanuele Spampinato, Presidente del Gruppo EHT – è fondamentale per il futuro di un settore d’eccellenza italiano come quello legato all’innovazione, ma non solo. Con questo progetto che portiamo avanti come partner della Fondazione per la Sostenibilità Digitale il mondo dell’impresa dialoga con quello dell’Università su un tema come la relazione tra tecnologia e sostenibilità che sono e saranno nei prossimi anni le parole chiave di strategie e visioni d’impresa con le quali i ragazzi dovranno confrontarsi”.

Obiettivo del progetto è quello di promuovere negli studenti universitari la cultura della sostenibilità digitale, consistente nella capacità di guardare alla tecnologia digitale come leva di sviluppo sostenibile e nei criteri di sostenibilità come elementi di indirizzo per lo sviluppo tecnologico, sia per quanto riguarda l’aspetto ambientale che per quelli economico e sociale.

Il premio consiste in un riconoscimento economico di 2500,00 euro per le tesi prime classificate a livello nazionale nelle diverse categorie, oppure la possibilità di svolgere uno stage / un percorso di job shadowing presso EHT e le aziende partner della Fondazione.

Verranno premiate:

  1. Migliore tesi magistrale, dedicata alla migliore tesi magistrale pervenuta.
  2. Migliore tesi di dottorato, dedicata alla migliore tesi di dottorato pervenuta.
  3. Migliore tesi “Donne ICT”, dedicata alla migliore tesi magistrale o di dottorato in ambito Information & Communication Technology (corsi di laurea in ingegneria, informatica, scienze dell’informazione, data science, ecc) redatta da una donna.

Maggiori dettagli sul premio tesi Digital Sustainability Award saranno disponibili sul sito web di Sapienza Università di Roma.

Per richiedere informazioni di approfondimento sulla ricerca DiSITM City e Digital Sustainability Award, vi preghiamo inviare una mail all’indirizzo laura@primapagina.it

L’elenco dei Partner e delle Università che attualmente fanno parte della Fondazione può essere consultato al seguente link

Per ulteriori informazioni o approfondimenti, visitare il sito: www.sostenibilitadigitale.it

Digital Sustainability IndexTM (DiSI):

Il DiSITM, nei suoi risultati di sintesi e nell’analisi dei componenti di dettaglio, è uno strumento utile alle Amministrazioni ed alle organizzazioni per comprendere su quali leve agire per supportare i cittadini nel percorso di comprensione del ruolo della sostenibilità digitale e dei suoi vantaggi. Esso consente infatti di capire se si debba agire sulla consapevolezza digitale e sulla leva della conoscenza delle tecnologie, se si debba invece operare per promuovere i principi culturali della sostenibilità o stimolare comportamenti sostenibili, oppure se sia necessario far capire meglio come e perché utilizzare la tecnologia specificatamente come leva per lo sviluppo sostenibile.

Digital Sustainability IndexTM (DiSI) è un indice che misura il livello di consapevolezza dell’utente nell’uso delle tecnologie digitali quali strumenti di sostenibilità. Serve cioè per misurare le correlazioni tra tre elementi dell’individuo: il livello di digitalizzazione, inteso come rapporto tra la propria competenza percepita e quella desumibile da fattori oggettivi; il livello di sostenibilità, inteso come il rapporto tra consapevolezza sul tema nelle sue dimensioni ambientale, economica e sociale ed i conseguenti atteggiamenti e comportamenti; il livello di sostenibilità digitale, inteso come la propensione dell’individuo ad utilizzare consapevolmente le tecnologie digitali come strumenti a supporto della sostenibilità.

Nella costruzione dell’indice si sono considerati quattro profili di popolazione caratterizzati da specifiche attitudini verso il digitale e verso la sostenibilità, che danno luogo a quattro quadranti:

  • Sostenibili digitali: ossia coloro i quali hanno atteggiamento e comportamenti orientati alla sostenibilità ed usano gli strumenti digitali;
  • Sostenibili analogici: ossia coloro i quali hanno atteggiamento e comportamenti orientati alla sostenibilità ma non usano gli strumenti digitali;
  • Insostenibili digitali: ossia coloro i quali hanno atteggiamento e comportamenti non orientati alla sostenibilità, ma usano strumento digitali;
  • Insostenibili analogici: ossia coloro i quali hanno atteggiamento e comportamenti non orientati alla sostenibilità, né usano strumento digitali.

Digital Sustainability IndexTM (DiSI) è un marchio registrato della Fondazione per la Sostenibilità Digitale.