Protezione civile: Curcio a Napoli per test su opere provvisionali post-sisma

Roberto Imbastaro

«Oggi abbiamo avuto modo di vedere concretamente le potenzialità del rapporto tra mondo scientifico e mondo operativo del sistema di protezione civile italiano, un rapporto che ha come principale obiettivo quello di studiare e testare soluzioni innovative e praticabili che vadano poi a beneficio di intere comunità».

 

Con queste parole il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, ha commentato l’esito di alcune delle attività sperimentali previste nell’ambito del Progetto “Opere Provvisionali” della Convenzione tra il Dipartimento e il Consorzio Interuniversitario ReLuis (Rete dei Laboratori di Ingegneria Sismica), in corso di svolgimento oggi presso i laboratori del Dipartimento di Strutture per l’Ingegneria e l’Architettura dell’Università degli Studi di Napoli, Federico II.

In particolare si sono svolte alcune prove su tavola vibrante per dimostrare l’efficacia degli interventi di messa in sicurezza post-sisma studiati nel corso dei mesi passati proprio nell’ambito della convenzione DPC-ReLuis, con il coinvolgimento di ingegneri ed esperti del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, ovvero di coloro che, in una situazione di emergenza reale, sono chiamati a utilizzare sul territorio le soluzioni pensate.

 

«La soddisfazione oggi – che è uno degli step importanti in un percorso più complessivo e ancora lungo – è data, oltre che dai risultati delle simulazioni e dalla consapevolezza di essere in una delle eccellenze universitarie italiane ed europee, soprattutto dal fatto di vedere messe a sistema le esperienze del passato con l’obiettivo di cercare e trovare soluzioni che siano, oltre che meno costose per la comunità, anche più rapide ed efficienti nell’utilizzo pratico» ha concluso l’ing. Curcio.