Experian ha pubblicato i risultati dell’ultimo “Forrester Fraud Research Report 2023” che analizza l’allarmante aumento delle perdite causate dalle frodi alle imprese e fornisce indicazioni su come contrastarle. Condotta da Forrester Consulting, l’indagine ha raccolto le opinioni di 308 responsabili del fraud management presso aziende attive nei settori dei servizi finanziari, delle telecomunicazioni e dell’e-commerce in dieci Paesi delle regioni EMEA e APAC: Australia, Danimarca, Germania, India, Italia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Sudafrica, Spagna e Turchia.
Le perdite dovute alle frodi sono in significativo aumento
I risultati rivelano che, rispetto allo scorso anno, le perdite dovute alle frodi sono aumentate per quasi 3 intervistati su 4 (73%), in particolar modo nel settore dei servizi finanziari in cui il 78% delle organizzazioni ha segnalato un aggravarsi della situazione. In Italia, il quadro è più complesso: la percentuale di imprese che segnala un aumento delle frodi arriva all’80% ed è soprattutto il settore delle telecomunicazioni a soffrirne. I fattori alla base di questa impennata di attacchi fraudolenti sono diversi: la persistente pressione finanziaria sui consumatori, le numerose violazioni di dati che fanno trapelare informazioni sensibili nel dark web e la crescente diffusione presso il pubblico di strumenti di IA generativa, che hanno facilitato l’esecuzione di processi fraudolenti anche in assenza di particolari competenze tecniche.
Il volume degli attacchi è aumentato per quasi tutte le categorie. A crescere di più sono stati gli attacchi con identità sintetica, con il 64% delle aziende dei servizi finanziari e delle telecomunicazioni che hanno registrato un aumento. Seguono i furti d’identità e gli account takeover (accessi illegittimi all’account online di una vittima), con il 60% degli intervistati che segnala un aumento in entrambe le categorie. Nel settore dell’e-commerce, le “Friendly Fraud” (dispute illegittime aperte dal consumatore stesso) sono cresciute per il 59% dei retailer, seguite da attacchi con identità sintetica nel 54% dei casi.
Prevenzione delle frodi, sfide da affrontare e priorità
Secondo la ricerca, la sfida più grande che limita la capacità delle aziende di prevenire le frodi è la mancanza di strumenti per il “device fingerprinting”, il riconoscimento sicuro dei dispositivi degli utenti (56% in EMEA e APAC, 62% in Italia). La seconda è la mancanza di una verifica biometrica dell’identità (54%). Entrambe queste funzionalità sono diventate essenziali per prevenire le frodi: i dati dei dispositivi consentono uno screening continuo e passivo dei comportamenti sospetti; il riconoscimento facciale consente una verifica attiva dell’identità attraverso la biometrica è considerata il metodo più affidabile per verificare l’identità digitale degli utenti.
Anche il machine learning (ML) giocherà un ruolo importante nella fase di prevenzione.
“I risultati della nostra indagine evidenziano come il ML sia diventato essenziale per la prevenzione delle frodi, in quanto consente di analizzare grandi quantità di dati in tempo reale, migliorando l’individuazione sia dei truffatori che dei clienti legittimi. Il ML fornisce anche la struttura analitica per la biometria comportamentale e il device fingerprinting, che consente alle aziende di monitorare continuamente e passivamente i clienti senza impattare sull’esperienza utente: è questa la chiave per bilanciare la crescita dei ricavi con un’adeguata prevenzione delle frodi“, afferma Giulio Virnicchi, Global Consultant Experian.
Il futuro della prevenzione delle frodi
Quasi tre quarti (72%) delle aziende ritiene che il futuro della prevenzione delle frodi sarà basato su soluzioni IA/ML. I principali vantaggi derivanti dall’utilizzo di soluzioni di ML sono l’aumento dei tassi di accettazione, la riduzione delle perdite dovute alle frodi grazie a una maggiore accuratezza nella rilevazione delle stesse e la diminuzione del volume delle revisioni manuali e dei falsi positivi. Questo aspetto è di fondamentale importanza, se si considera che il 70% delle aziende nell’area EMEA e APAC e il 76% in Italia ritiene che i falsi positivi costino alla propria attività più delle perdite dovute alle frodi.
La ricerca mostra infine che per l’82% degli intervistati, il fattore più importante nella prevenzione delle frodi basata sull’IA/ML – sarà l’aggiornamento continuo e automatico del modello per essere sempre al passo con l’evoluzione delle minacce.