Rescue, operazione internazionale antipedofilia

Paola Fusco

Centosettantatré minorenni vittime di abusi identificati, 459 indagati e 71 persone arrestate. E’ il bilancio provvisorio dell’operazione "Rescue", coordinata da Europol, contro quella che la polizia postale di Catania ritiene la maggiore grande rete internazionale di pedofili con collegamenti in varie parti del mondo. Sono 18 gli italiani coinvolti, uno di loro, un calabrese di 24 anni, e’ stato arrestato per produzione di materiale pedo-pornografico. L’analisi del materiale informatico dell’arrestato ha consentito di individuare un bambino italiano, di 8 anni, residente in Sicilia, vittima di abusi che sono stati ripresi e registrati in un video. I Paesi europei coinvolti nell’inchiesta sono Australia, Belgio, Canada, Grecia, Islanda, Italia, Olanda, Nuova Zelanda, Polonia, Romania, Spagna, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti. Le indagini della polizia postale sono state coordinata dal procuratore aggiunto di Catania, Marisca Scavo, che ha disposto numerose perquisizioni per 18 italiani indagati per divulgazione di materiale pedopornografico e per apologia di delitto. Sono state eseguite in quattordici città: Bari, Bergamo, Como, Cuneo, L’Aquila, Milano, Monza, Napoli, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Torino, Varese, Venezia e Udine. Molti indagati hanno confermato di essere utenti iscritti al sito pedofilo. Sono impiegati, professionisti, studenti, un pensionato, un seminarista, un allenatore di basket per bambini, e hanno un’eta’ media di 30 anni.