Oltre sette milioni di euro evasi al fisco per gli affitti in nero agli immigrati nella capitale. È quanto ha scoperto la Guardia di Finanza di Roma al termine dell’operazione "Black rent 2", durata circa un anno, con 258 interventi ispettivi. Le Fiamme Gialle hanno controllato decine di appartamenti dal centro fino alla periferia della Capitale scoprendo numerosi immigrati che venivano fatti alloggiare in alloggi fatiscenti e che pagavano per un posto letto dai 500 fino agli 800 euro mensili. In alcuni casi i proprietari degli appartamenti chiedevano oltre all’affitto anche cento euro per rimborsi spese. Si tratta di appartamenti in condizioni igieniche precarie, alcuni privi di acqua calda, con mobili fatiscenti. L’operazione, condotta dal primo gruppo della Guardia di Finanza di Roma, diretto dal colonnello Massimiliano Mora, ha portato al sequestro di sei immobili nella zona del Prenestino, nel quartiere Monteverde e a Montesacro. In alcuni appartamenti venivano fatti alloggiare anche sette extracomunitari e i proprietari ricevevano una somma che andava dai 4.200 euro fino ai 6.300 euro mensili. Duecento sono gli immigrati, tutti clandestini, identificati nel corso dell’operazione, mentre sono stati denunciati 58 italiani proprietari degli alloggi. "Rispetto alla prima inchiesta compiuta nel 2006 – ha detto il comandante provinciale della Guardia di Finanza, il Generale Andrea De Gennaro – abbiamo registrato una diminuzione del fenomeno, segno che i proprietari degli alloggi stanno cambiando atteggiamento. La nostra attività proseguirà nei prossimi mesi e riguarderà anche gli affitti per gli studenti universitari. In questo settore abbiamo una continua condivisione degli obiettivi con le altre forze di Polizia, che fa parte di un’idea complessiva di sicurezza per la città".
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