Roma, moldavo uccide la cognata con un coltello e un martello

Francesco Giugni

Uccide la cognata con coltellate e martellate a Roma in zona Appia.

Alla fine ha confessato il moldavo di 41 anni Ghenadie  Gontea finito in carcere a Regina Coeli due giorni fa per aver ucciso la cognata.

Era appena passata la mezzanotte quando le volanti del commissariato Casilino sono arrivate in via Sinopoli (zona Appia) dopo la chiamata dei vicini di casa in allarme per le urla che provenivano dall’altro appartamento sullo stesso pianerottolo.

All’arrivo dei poliziotti  Ghenadie  Gontea era già per strada, ubriaco, con uno zainetto sulle spalle mentre cercava di allontanarsi con l’intento, non chiaro, di fuggire e o di togliersi la vita.

Il dubbio è venuto agli inquirenti quando hanno trovato nella sua abitazione oltre al corpo della donna in una pozza di sangue, martoriato con almeno dieci coltellate (di cui una letale alla gola) e con il cranio fracassato a colpi di martello, anche una lettera d’addio, scritta dal Gontea, con cui, in un italiano stentato, descriveva il suo odio per la cognata che conduceva una vita dissoluta e aveva portato sulla cattiva strada anche la moglie che lo tradiva.

La donna, di nome Natalia, era andata a vivere per un breve periodo in casa della sorella, che al momento si trovava in Moldavia, in attesa di una migliore sistemazione. All’arrivo della polizia e dei paramedici del 118 la donna era già morta, e dal numero delle ferite era apparso subito chiaro che l’uomo non aveva avuto alcuna pietà accanendosi su di lei con rabbia.

I poliziotti hanno sequestrato le armi del delitto (il coltello con lunga lama ed il martello) e anche la lettera scritta dal Gontea che il pm Francesco Saverio Musolino ha acquisito agli atti dell’inchiesta.

Non era la prima volta che l’uomo litigava con la cognata: gli inquilini del palazzo hanno raccontato agli agenti, infatti, di averli sentiti discutere animatamente più volte, ma nessuno avrebbe mai immaginato che la donna corresse un pericolo cosi serio.