Second Chance, formare per far rinascere

Lorenzo Della Corte

Uno sbaglio e i progetti di una vita possono svanire, le porte chiudersi e le prospettive dissolversi. Uno sbaglio e la vita può sembrare perduta ma, alle volte, c’è la possibilità di rinascere.

Da 25 anni la Cisco Academy ha deciso di impegnarsi sul fronte dell’e-learning con il fine di formare figure professionali specializzate nell’ambito della rete, riducendo il gap tra domanda e offerta di posti di lavoro nel mondo del settore hi–tech. A partire da questo impegno, nel 2002, la Cisco Academy ha scelto di estendere il proprio sguardo verso i detenuti di alcune carceri italiane, strutturando un progetto che permette di dare l’opportunità ai detenuti di poter aspirare ad un futuro diverso, lontano dalla criminalità.

Questa iniziativa, nata grazie alla virtuosa collaborazione tra Istituzioni pubbliche, come la casa di Reclusione di Milano Bollate, il Ministero della Giustizia ed enti privati come la Fondazione Adecco per le pari opportunità, la Fondazione IBM, HP e la SIAM, rappresenta e costituisce una buona pratica di reintegrazione delle persone detenute attraverso la conoscenza delle tecnologie dell’informazione e, nello specifico, grazie al rilascio di certificazioni di esperto di rete.

Visto il successo della prima iniziativa, il progetto è stato, successivamente, esteso alle carceri di La Spezia, Milano, Firenze (presso l’istituto dei minori), Monza, Napoli, Secondigliano, Novara, Padova e Roma (a Regina Coeli, nello specifico) e ha permesso la formazione di circa 1500 studenti detenuti.

Con la volontà di propagare questo messaggio positivo, il Direttore delle Relazioni Istituzionali di Cisco Italia, Francesco Benvenuto, ha deciso di raccontare, attraverso il film – documentario “Second Chance”, scritto e diretto da Erika Brenna, trasmesso su Discovery + e presentato dall’attrice italiana Cristina Capotondi, non solo la realtà della Cisco e l’impegno etico della società, ma anche la storia di donne e uomini che hanno deciso di non arrendersi alle circostanze e che, grazie ad un progetto di inclusione sociale, hanno avuto una seconda opportunità, un’opportunità di redenzione.

Il documentario, infatti, attraverso quattro ritratti umani di persone unite da un passato tormentato, racconta di storie di emarginazione, esclusione e fuga dalla guerra ma anche di rinascita e di riscatto. Un riscatto reso possibile dalla scelta di Cisco di non perseguire solo un obiettivo economico, ma di porsi obiettivi sociali che hanno offerto una seconda possibilità a chi con determinazione, umiltà e consapevolezza ha deciso di cogliere la possibilità di riprendere in mano il proprio destino.