Sicurezza alimentare: sui Social top virality per difesa del prosciutto di Parma e del salame genuino

samanta sarti

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La settimana appena trascorsa risulta tristemente ricca di notizie poco rassicuranti per i consumatori. Gli utenti online si sono mobilitati per diffondere gli alert, e i picchi di viralità di alcune fonti hanno raggiunto vette davvero consistenti (Fonte: Data Web, Gruppo Data Stampa).

Al primo posto, ripresa da 98 fonti Web, con quasi 80.500 azioni di engagement complessive, l’allerta contaminazione salame. Una nota catena di prodotti alimentari ha ritirato dal mercato salami prodotti in uno stabilimento in provincia di Lecco e considerati potenzialmente pericolosi per la salute. La contaminazione riguarda un batterio particolarmente patogeno noto ai microbiologi (Ritiro salami dal mercato: "Contengono un batterio pericoloso").

Al secondo posto, 21 fonti, con oltre 44.000 azioni di engagement, il maxi sequestro di carne avvenuta al confine col Vietnam: ali di pollo, manzo e maiale per un totale di oltre 100 mila tonnellate di merce macellata e congelata in stato di putrefazione. Il trasporto della carne, acquistata dai contrabbandieri all’estero e destinata ai mercati di Vietnam e Cina, avveniva tramite camion non refrigerati (Cina,maxi sequestro carne congelata: era degli anni 70 e putrefatta).

Al terzo posto, 86 fonti Web, con circa 10.500 azioni di engagement, il tentativo di frode sventato dai Carabinieri di Villariccia, coadiuvati dagli ispettori dell’Asl Napoli nord 2: prosciutti provenienti dalla Polonia venivano disossati ed etichettati con marchi di prosciutti italiani, tra cui quello di Parma. Sotto sequestro tutti i locali e le attrezzature che servivano alla manipolazione dei prosciutti provenienti dall’estero totalmente fuori legge per quanto riguarda le norme igienico-sanitarie (Cibo contraffatto, prosciutti polacchi venduti come "Parma").

Numeri nettamente inferiori, 19 fonti, circa 5.300 azioni di engagement, per la notizia del ritiro dal mercato di due tra i prodotti fondamentali per la cucina italiana, a rischio per gli intolleranti e gli allergici: burro e aglio. “L’allarme – spiega Il Fatto Alimentare con riferimento ad una marca di aglio macinato in vendita presso alcune grandi catene di supermercati – era scattato perché all’interno del prodotto sono state riscontrate tracce di arachidi, non indicate sull’etichetta. Sicuramente un pericolo per chi fosse stato allergico”. Una marca di burro biologico è stato invece ritirato dagli scaffali a causa di un problema in fase di produzione: l’inchiostro della timbratura del lotto può aver attraversato la carta e macchiato il burro (Ritirati due prodotti dal mercato alimentari ! E’ allerta per gli allergici).