Sicurezza in montagna: da inizio anno morti 73 escursionisti

Eugenia Scambelluri

Le condizioni meteo di questa estate impongono un richiamo all’attenzione per tutti coloro che frequentano la montagna e svolgono comunque attività all’aperto. L’elevato flusso turistico in questo periodo nelle aree aperte e in montagna aumenta il rischio di incidenti e impone di tenere sempre alta l’attenzione per poter garantire le attività all’aperto in condizioni di sicurezza Si ricorda che purtroppo statisticamente sono numerosi anche gli incidenti in montagna durante l’estate. Dall’inizio del 2014 sono 73 le persone che hanno perso la vita durante un’escursione in montagna e 20 quelli morti sotto una valanga. Le vittime non sono solo gli occasionali fruitori dei versanti alpini, ma sempre più frequentemente anche esperti rocciatori e alpinisti, come nel caso del Monte Bianco. I fenomeni temporaleschi e le repentine mutazioni meteorologiche giornaliere, mettono a serio rischio coloro che percorrono strade ferrate e vie d’arrampicata su falesie isolate.                                                                                  

Il Corpo forestale dello Stato vuole ricordare alcune regole di comportamento per poter fruire dei numerosissimi benefici che dona una gita in montagna in condizioni di sicurezza. Consultare, prima di qualsiasi escursione in alta quota, il Bollettino METEOMONT giornaliero sul sito di previsione meteo www.meteomont.org che indica eventuali temporali in montagna previsti per le successive 24 ore per ogni settore montano della penisola. Oppure le App Meteomont dedicate all’informazione sulla sicurezza in montagna. Pianificare e programmare in dettaglio la visita contattando per informazioni il Comando Stazione forestale del luogo è il modo più opportuno per evitare incidenti e passare una piacevole giornata all’aria aperta. In montagna durante l’estate però il tempo cambia repentinamente e le cellule temporalesche in formazione, specie in questa estate particolarmente instabile dal punto di vista meteorologico, sono difficili da individuare in tempo per trovare rifugio. Bisogna quindi seguire con attenzione l’evoluzione meteorologiche anche durante l’escursione con un adeguato barometro-altimetro per captare ogni cambiamento improvviso di pressione.

 

Ci sono anche altri rischi connessi al mal tempo e al suo continuo: fulmini, cadute, scivolamenti, caduta massi, perdita orientamento, perdita visibilità, irraggiamento solare, caldo, umidità, vento, ultravioletti, abbassamenti ed innalzamenti improvvisi delle temperature. Si rammenta che quest’anno in alta quota sull’arco alpino, date le diffuse ed intense nevicate registrate quest’inverno, è possibile trovare ampie aree coperte da neve e da ghiaccio pertanto va posta particolare attenzione nell’attraversare tali zone per rischio di scivolamenti e cadute. In caso di temporale improvviso, comunque, è sempre bene seguire  il decalogo con i consigli della Forestale per ridurre i rischi:

 

Non farsi prendere dal panico.

Evitare le attività all’aperto soprattutto a ridosso dei corsi o specchi d’acqua.

Ripararsi in un rifugio o in auto chiudendo saldamente porte e finestre ed evitando, se in auto, di mettersi in viaggio.

Non sostare o transitare sotto alberi o pali isolati e comunque evitare i sottopassi

Liberarsi degli oggetti metallici anche se di piccole dimensioni.

Non accendere fuochi all’interno dei rifugi.

Non dare la mano ai compagni di escursione e stare distanziati una decina di metri

Isolarsi il più possibile dal terreno, toccando il terreno in un solo punto, ad esempio saltellando o stando coi piedi uniti.

Le persone colpite  da fulmine in genere non sono cariche elettricamente e normalmente non si rischia nulla prestar loro soccorso (valutare di volta in volta).

In caso di emergenza sanitaria chiamare il 118, in caso di necessità e se in grado (abilitazione BLS), effettuare un massaggio cardiaco contemporaneamente alla respirazione bocca a bocca.