Superare la “vergogna tecnologica” dei GenZ e renderli un fattore di trasformazione digitale

redazione

La rapida accelerazione dell’innovazione negli ultimi decenni ha portato a cambiamenti significativi nel modo in cui viviamo e lavoriamo: tecnologie relativamente nuove sono diventate la norma e le generazioni più giovani capiscono istintivamente cose che i loro genitori non potevano nemmeno immaginare. La generazione Z e i millennial vengono definiti nativi digitali, ovvero nati in un mondo con dispositivi mobili, computer e Internet. Questa generazione più giovane – per natura la più esperta del mondo digitale – si trova a proprio agio nel provare nuove tecnologie e integrarle nella vita quotidiana.

Tuttavia, nonostante questa familiarità, molti dipendenti si sentono disorientati dalla tecnologia fisica che incontrano per la prima volta al loro ingresso nel mondo del lavoro. In particolare, i GenZ possono provare “vergogna tecnologica”, l’imbarazzo derivante dal non essere in grado di padroneggiare istintivamente determinate tecnologie, in particolare per quanto riguarda dispositivi da ufficio come stampanti e scanner.

Non sorprende che molte aziende fatichino a comprendere le esigenze dei dipendenti GenZ in fatto di tecnologia. Questi giovani lavoratori sono cresciuti con Internet e molti non hanno mai dovuto usare un floppy disk, un DVD, una chiavetta o fare ricerche in una biblioteca o in un archivio. Ma alcune aziende non completamente digitalizzate si avvalgono ancora di tecnologie fisiche nei loro flussi di lavoro. Di conseguenza, i GenZ possono sentirsi alienati da una tecnologia che ritengono di dover saper usare, ma che, per mancanza di necessità, non hanno mai conosciuto.

Come molti di noi sanno, iniziare un primo lavoro è abbastanza impegnativo. Quando i nuovi assunti si imbattono in tecnologie sconosciute, da gestire senza alcun supporto, la loro fiducia può essere fortemente compromessa. Inoltre, disporre di personale che non ha familiarità con la tecnologia dell’ufficio può avere un impatto sull’azienda stessa, impedendo ai flussi di lavoro di operare in modo ottimale.

Come possono le aziende affrontare questo problema? Ripensare i metodi di formazione per le soluzioni presenti in ufficio è un ottimo punto di partenza. Prima della pandemia, stampanti e scanner erano parte integrante dell’ambiente di lavoro, ma oggi, con un numero significativo di lavoratori in modalità ibrida, può essere difficile coordinare sessioni di formazione di persona.

Una prima soluzione consiste nell’offrire sessioni di training interattivo – o, per i dipendenti di lunga data, di aggiornamento – che si adattano a diversi stili di apprendimento e possono essere offerte virtualmente o di persona. Ad esempio, si potrebbe rendere obbligatoria per tutti i dipendenti la visione di una combinazione di video tutorial e formazione pratica, completata da una raccolta di risorse online. Queste dovrebbero essere permanentemente accessibili a tutti i dipendenti, e accessibili in modo discreto, in modo che i dipendenti più giovani non debbano vergognarsi di porre domande che ritengono imbarazzanti. Queste risorse consentiranno ai GenZer di sviluppare competenze e fiducia necessarie per utilizzare tutti i dispositivi in modo efficiente e, a vantaggio dell’azienda, migliorare la produttività complessiva.

Un ulteriore metodo consiste nel ripensare i dispositivi da ufficio in questione. Assicurarsi che siano facili da usare può garantire la loro integrazione nei flussi di lavoro ed evitare che i giovani dipendenti si trovino in difficoltà. Ad esempio, alcuni produttori di stampanti e scanner hanno introdotto interfacce touchscreen simili a quelle di smartphone e tablet, conosciute sia da GenZer che dalle generazioni più anziane grazie alla popolarità degli smartphone, potendo così appiattire la curva di apprendimento dei dispositivi per ufficio.

Poiché il modello di lavoro ibrido sta diventando la nuova normalità, è essenziale che le aziende adattino il proprio protocollo di formazione per soddisfare le mutevoli esigenze della forza lavoro. Poiché i giovani della generazione Z sono in genere i più sicuri nell’uso dei sistemi digitali, è logico che padroneggino i dispositivi che consentono la trasformazione digitale. È giunto il momento di trasformare la forza lavoro GenZ in un fattore che la agevoli, aggiornandola sulle tecnologie per l’ufficio. A loro volta, potranno condividere la loro esperienza e competenze uniche sulla tecnologia ad altri dipendenti, magari non così informati sugli sviluppi più recenti, come l’intelligenza artificiale e ChatGPT.

di Massimiliano Grippaldi, Regional sales manager PFU Italia