Sono 173 le squadre di tecnici ed esperti abilitati in campo oggi per le verifiche di agibilità con procedura FAST (Fabbricati per l’Agibilità Sintetica post-Terremoto) sugli edifici privati, attivata dopo gli eventi sismici del 26 e del 30 ottobre nelle Regioni Umbria, Abruzzo, Marche e Lazio. Secondo i dati forniti dalle Regioni alla Dicomac, aggiornati al 19 dicembre, le squadre hanno effettuato complessivamente 38.152 verifiche su edifici privati: 18.070 nelle Marche, 13.334 in Umbria, 5.664 in Abruzzo e 1.084 nel Lazio. Gli edifici risultati agibili sono complessivamente 16.982, mentre sono 11.570 gli esiti di “non utilizzabilità” per temporanea, parziale o totale inagibilità, oltre a un totale di 1.113 edifici che, pur non essendo danneggiati, risultano “non utilizzabili” per solo rischio esterno. A questi si aggiungono 8.487 edifici per i quali le squadre non hanno avuto la possibilità di accedere agli immobili e, pertanto, sono necessari ulteriori sopralluoghi. In particolare, nella Regione Marche su oltre 18mila verifiche effettuate sono 14.738 gli esiti attribuiti: risultano 7135 edifici agibili (il 48% degli esiti), 581 che, pur non essendo danneggiati, risultano “non utilizzabili” per solo rischio esterno e 7.022 “non utilizzabili" perché danneggiati. Sono poco più di 3mila, invece, le verifiche per le quali non è stato possibile attribuire un esito. Nella Regione Umbria su oltre 13mila verifiche effettuate sono 9.667 gli esiti attribuiti: risultano 6388 edifici agibili (il 66% degli esiti) e 330 “non utilizzabili” per solo rischio esterno, mentre sono 2949 gli esiti di “non utilizzabilità”. Sono infine poco più di 3.600 i sopralluoghi che risultano senza esito. Nella Regione Abruzzo su oltre 5mila verifiche effettuate sono 4.556 gli esiti attribuiti: sono risultati 2.914 edifici agibili (il 64% degli esiti), 178 “non utilizzabili” per solo rischio esterno e 1.464 “non utilizzabili”. Sono invece più di 1.100 gli esiti non attribuiti. Nel Lazio, su poco più di mille verifiche effettuate, sono 704 gli esiti attribuiti: risultano 545 gli edifici agibili (il 77% degli esiti), 24 “non utilizzabili” per solo rischio esterno e 135 “non utilizzabili”. Sono invece quasi quattrocento le verifiche per le quali non è stato possibile attribuire un esito.
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