Violenza contro gli agenti: i dati Asaps per il 2007

Paola Fusco

Sono stati 868 nel 2007 gli episodi di violenza a operatori di polizia analizzati dall’osservatorio ‘Sbirri Pikkiati’ dell’Asaps, l’Associazione sostenitori della Polstrada, che continua a monitorare quello che definisce “il fenomeno semisconosciuto della violenza nei confronti di operatori di polizia”. L’inchiesta sarà pubblicata sul numero di aprile de “Il Centauro”, organo ufficiale dell’Asaps.

”Nel 2007 – commenta il presidente Giordano Biserni – sono stati censiti 868 episodi di aggressione fisica legati ai controlli su strada, permettendo l’analisi approfondita di un aspetto della vita professionale delle forze dell’ordine purtroppo sottovalutata. In realtà si tratta della punta di un iceberg, visto che nel solo 2004 le persone denunciate per violenza o resistenza a pubblico ufficiale sono state 25.800 e nel corso dello stesso anno ne sono state condannate 10.928”. Gli eventi vengono classificati in relazione alla forza di polizia oggetto di aggressione: la Polizia di Stato (359 aggressioni, corrispondenti al 41,4%), i Carabinieri (377 episodi, pari al 43,4%), le forze di Polizia Locale (150 eventi e 17,3% del totale) e “Altro”, intendendo con quest’ultima voce le divise che in genere non effettuano controllo del territorio, pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio, comprendendo anche conducenti di bus (o ferrovieri), guardie private e sanitari (99 casi, il 11,4% delle violenze).

“È stata monitorata – spiega nel dettaglio il presidente dell’Asaps – la stretta correlazione all’uso di alcol e di armi proprie o improprie, e si è rilevato che il 55,9% della violenza è alcol-correlata: in pratica più di un episodio su due (485 aggressioni su 868). Il 19,5% degli attacchi (169) è stato invece sferrato con l’uso di un’arma propria o impropria”. Alcol come espressione di disagio sociale, sofferto in buona parte dalla popolazione straniera residente in Italia: 362 eventi (41,7%) hanno come protagonista ‘i forestieri’, la gran parte dei quali in stato di ebbrezza. L’inchiesta dice che la maggior parte degli episodi avviene al Nord, con 477 eventi (55%), mentre nel Mezzogiorno e nel Centro si osservano rispettivamente 197 (22,7%) e 194 episodi (22.3%). ”È nostra opinione – aggiunge Biserni – che questa particolare violenza registrata al nord sia legata al fatto che proprio al settentrione ci sia un maggior abuso di alcol e i controlli della circolazione stradale siano più severi, come dimostrano le rilevazioni per il prelievo dei punti dalla patente. In ogni caso non si tratta certo di semplici infortuni sul lavoro (lavoro che si rivela sempre più difficile e a volte umiliante), ma il risultato di una degenerazione dei valori e di un crescente rancore verso chi interviene in difesa dei più deboli e della legalità”.