Wikileaks, dati diffusi a blocchi nei prossimi mesi

redazione

Il sito di Wikileaks è tutt’ora sotto attacco informatico e solo pochi documenti tra quelli annunciati sono effettivamente finiti on-line. Chi stia mettendo sotto tiro il sito è facile intuirlo, ma Julian Assange ha preventivamente fornito ad alcuni quotidiani, New York Times, Guardian, El Pais e Le Monde, parte del contenuto dei file relativi alle comunicazioni riservate partite dalle ambasciate statunitensi. Tutti i giornali stanno dando ampio spazio alle anticipazioni diffuse, ma nessuno ha ancora avuto modo di visionare tutti i file che coinvolgerebbero 274 ambasciate, consolati e missioni diplomatiche americane in tutto il mondo. In totale i documenti sono 251.287 e includono 261.276.536 parole, un numero sette volte maggiore di quello dei file pubblicati sulla guerra in Iraq. Il periodo di tempo preso in considerazione va dal 28 dicembre 1966 al 28 febbraio 2010. Tra questi files non ce n’è nessuno classificato “top secret”. 15.652 sono classificati segreti, 101.748 come confidenziali mentre 133.887 non sono classificati. I documenti del Dipartimento di Stato in possesso di Wikileaks verranno comunque pubblicati in vari blocchi nei prossimi mesi perché, hanno fatto sapere da Wikileaks,  gli argomenti trattati sono di tale importanza, e geograficamente così estesi, che fare diversamente non renderebbe giustizia al materiale. I responsabili promettono ulteriori rivelazioni sugli “occhi chiusi” degli Usa su casi di corruzione e abusi dei diritti umani in Stati satellite, sull’attività di lobby delle compagnie americane, sugli accordi sottobanco con Nazioni neutrali.