Connected Conservation Foundation: la tecnologia in aiuto per la conservazione delle riserve naturali

redazione

Connected Conservation Foundation, il nuovo ente benefico inglese inaugurato oggi, intende essere di supporto per contrastare tutte le forme di bracconaggio nel mondo grazie all’aiuto della tecnologia. La Fondazione raccoglierà fondi per i progetti che ricorrono alla tecnologia sul campo per proteggere l’ambiente, salvaguardare la fauna selvatica e risollevare le comunità locali attraverso l’istruzione e la creazione di nuovi posti di lavoro.  

 

Oggi proteggere la natura è più importante che mai in virtù dell’impatto del Covid-19 sul cambiamento degli stili di vita, che ha contribuito all’aumento delle attività di bracconaggio e ha minato le risorse locali che dipendono dal turismo nelle riserve naturali. Il COVID-19 ha, di fatto, indebolito le economie rurali in tutta l’Africa, esponendo le aree protette a una maggiore pressione e, in alcuni casi, a un’escalation del bracconaggio della fauna selvatica per ricavarne carne e altri prodotti di valore. Proprio per questo, è necessaria un’azione immediata per evitare questa crisi e proteggere le specie a rischio come rinoceronti, elefanti, leoni, pangolini, tigri e molte animali che popolano le riserve naturali.  

 

Il progetto della Fondazione cercherà di contrastare gli effetti del Covid-19 coadiuvando i partner impegnati nella preservazione locale attraverso l’uso della tecnologia per identificare e rispondere alle attività sospette nelle aree naturali prima che si possano verificare. Le iniziative supporteranno le partnership collaborative cruciali per una protezione delle riserve naturali nel lungo periodo. L’iniziativa si avvale anche del supporto alle comunità locali in termini di formazione sul posto di lavoro per le diverse soluzioni tecnologiche impiegate all’interno delle aree naturalistiche.  

 

La Fondazione è stata costituita sotto la guida di Bruce “Doc” Watson, co-fondatore di Dimension Data (ora parte della neonata società NTT Ltd.) e riunirà partner tecnologici, ambientalisti e organizzazioni affini per supportare un approccio interdisciplinare critico per bloccare il bracconaggio attraverso l’applicazione delle tecnologie di conservazione.  

 

La Fondazione è stata creata dando seguito al successo del progetto pilota, Connected Conservation, che ha contribuito a ridurre il bracconaggio di rinoceronti del 96% in una riserva privata del Sud Africa nei primi due anni di attività. Da allora, il progetto è stato esteso alla zona settentrionale del Kenya, lavorando a stretto contatto con il Northern Rangelands Trust.  

 

Spostando il focus della preservazione delle specie per tracciare i movimenti delle persone, e non quelli degli animali, le iniziative della Fondazione replicheranno il progetto pilota che ha utilizzato un approccio proattivo, unico nel proprio genere, e un’ampia gamma di tecnologie come sensori, telecamere a circuito chiuso, scansione biometrica e fibra acustica per formare una rete dell’area di riserva a protezione della fauna selvatica e delle persone responsabili della loro sicurezza.  

 

La combinazione delle tecnologie donate da NTT Ltd. e Cisco, il supporto di partner, quali The Vulcan Trust, Dimension Data, Mishcon de Reya e Northern Rangelands Trust, e i fondi raccolti dalle persone e attraverso le sponsorship aziendali aiuteranno la Fondazione a lanciare molti di questi progetti di successo in altre parti del mondo per proteggere sempre più specie.  

 

Doc Watson ha commentato: “La pandemia Covid-19 ha elevato il rischio per la fauna selvatica. Come mai prima d’ora è importante proteggere il mondo intorno a noi e ridurre le terribili attività di bracconaggio. E’ nostro dovere agire e creare un mondo dove gli animali possano muoversi liberamente. La riduzione del turismo nei parchi protetti ha visto un aumento della disoccupazione e dell’abbattimento di più animali per la loro carne. Dobbiamo fornire ai responsabili delle riserve naturali le conoscenze e gli strumenti atti a preservare le specie locali.   

 

Watson ha continuato: “La Connected Conservation Foundation si basa sul successo del progetto pilota, aiutando i team preposti alla conservazione locale a implementare queste tecnologie collaudate per salvaguardare le specie più vulnerabili. Lavorando insieme abbiamo una reale possibilità di ridurre drasticamente il bracconaggio in tutto il mondo.” 

 

La nuova Foundation ha sede a Londra, UK, e opererà in modo indipendente sotto la gestione di un consiglio di amministrazione. L’obiettivo della Fondazione è quello di fornire un framework, una guida e una struttura per attrarre e gestire donazioni e investimenti, offrendo trasparenza su quando e in che modo i fondi vengono impiegati nei progetti.  

 

Le donazioni alla Fondazione possono essere effettuate tramite il loro sito web e supportano i progetti in Sud Africa, Kenya, Mozambico e Zambia. Inizialmente incentrate sulla protezione di rinoceronti, elefanti e antilopi, i fondi raccolti contribuiscono a finanziare anche le tecnologie e le attrezzature necessarie per stabilire una linea di difesa virtuale e per preservare il territorio in cui abita la fauna selvatica.