L’Europarlamento sui dati personali

Massimo Scambelluri

Occorre stabilire una serie di criteri che ” consentano di verificare l’efficacia, la legittimità e la coerenza con i valori dell’Ue di tutte le pratiche di definizione dei profili personali”. E’ quanto
afferma il Parlamento europeo che ha approvato con 372 sì, 12 no e 17 astenuti una raccomandazione al Consiglio sulla definizione dei profili, in particolare nelle operazioni antiterrorismo, di controllo all’immigrazione e delle frontiere. Per quanto riguarda il ‘profiling’ su base etnica, i
parlamentari europei rilevano che ” la raccolta di dati sui singoli individui esclusivamente sulla base del fatto che abbiano una particolare origine razziale o etnica, convinzione religiosa, orientamento sessuale o comportamento, opinioni politiche o che siano membri di particolare movimenti o
organizzazioni non proibite dalla legge andrebbe vietata”. I parlamentari raccomandando al Consiglio che qualunque elaborazione di dati personali nella lotta al terrorismo ”dovrebbe essere basata su norme giuridiche pubblicate, che impongano limitazioni d’ utilizzo, che siano chiare, specifiche e
vincolanti, nonche’ soggette a unavigilanza rigorosa ed efficace da parte di autorita’ indipendenti di protezione di dati”. I parlamentari ipotizzano anche ” severe sanzioni in caso di violazione”. ” La conservazione di massa di dati per motivi precauzionali e’ una misura sproporzionata rispetto alle
misure strettamente necessarie per un’ efficace azione a contrasto del terrorismo”, rileva l’assemblea di Strasburgo.