Polizia smantella una rete internazionale della pedopornografia online

redazione

 

Polizia di Stato dalle prime ore odierne, ha dato esecuzione ad un’articolata operazione per bloccare una pericolosa rete criminale internazionale dedita alla diffusione e alla cessione aggravata di materiali pedopornografici che hanno ad oggetto anche pesanti violenze ed atti sessuali in danno di minori degli anni dieci e di altri minori costretti tra di loro o con animali.

 

Le laboriose indagini ad elevata complessità tecnica condotte dal Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Milano hanno permesso di individuare 233 utenti su scala globale dediti allo scambio per via telematica di materiali illeciti. I gravi indizi raccolti dagli investigatori milanesi hanno determinato la Procura della Repubblica di Milano, che coordina le indagini, a disporre perquisizioni personali, locali e informatiche a carico di 29 utenti italiani, nonché a sottoporre talune posizioni alle valutazioni del Giudice per le Indagini Preliminari di Milano che ha altresì emesso Ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro di loro.

 

Il Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni sta coordinando le attività di 11 Compartimenti della Specialità chiamati all’esecuzione contestuale dei provvedimenti giudiziari nei territori di Alassio (SV), Alessandria, Besana Brianza (MB), Bordighera (IM), Busnago (MB), Castel Fiorentino (FI), Cava Manara (PV), Città Ducale (RI), Genova, Gussago (BS), Lariano (Roma), Livorno, Loale (VE), Locorotondo (BA), Massa Martana (PG), Nettuno (Roma), Noto (SR), Novellara (RE), Pistoia, Pomezia (Roma), Portomaggiore (FE), Selva di Val Gardena (BZ), Ravenna, Roma, Taormina (ME) e Torrecuso (BN).

 

Con il supporto del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia e con l’attivo ruolo del Segretariato Generale dell’Interpol di Lione è stato possibile inviare, a 35 Paesi dei cinque Continenti[2] interessati dalle indagini, le informazioni relative a 204 utenti stranieri già individuati dal Compartimento di Milano nel corso delle attività investigative, per valutare appropriate azioni in accordo alle legislazioni interne. Le operazioni in campo internazionale hanno già restituito i primi riscontri sul coinvolgimento di cittadini stranieri nella produzione e nella diffusione di materiali pedopornografici.

 

Nel corso degli interventi odierni sono stati perquisiti e sequestrati numerosi computer, smartphone e dispositivi informatici ritenuti di estremo interesse ai fini della prosecuzione delle attività degli investigatori milanesi.

 

Le indagini, avviate nel 2012 e condotte per circa un biennio, hanno avuto inizio monitorando gli spazi pubblici di alcuni siti web e in particolare taluni servizi di condivisione di immagini i cui criteri di raccolta e di proposta di visione tra certi utenti lasciava intravedere atteggiamenti sospetti per l’insistente richiamo a pose di minori. I luoghi virtuali per la pubblicazione delle proprie immagini personali, di cui si rimarca la conformità alla legge e la stretta policy interna contro la pedopornografia, finiva per rappresentare una sorta di anticamera per gli interessati alla pornografia minorile che si spostavano su altri canali di comunicazione onde scambiare file multimediali illeciti, utilizzando a tal fine anche le caselle di posta elettronica.

 

Per la particolare segretezza delle comunicazioni fra gli stessi indagati, si è rivelata essenziale l’adozione delle tecniche speciali di investigazione previste della normativa italiana in materia di attività sotto copertura, intercettazione telematica e intercettazione telefonica. Puntando sulle effettive intenzioni di ricerca e di distribuzione dei materiali illeciti da parte degli utenti, i modelli operativi hanno tenuto conto dell’evoluzione delle  condotte criminose nello sviamento dei legittimi servizi della Rete, con l’obiettivo di individuare e disarticolare i gruppi che si avvalgono di sistemi di copertura per foraggiare il “mercato della disponibilità” di materiali pedopornografici.

 

Tra le persone arrestate due disoccupati (cl. 1957 e 1964), un sacerdote (cl. 1966) e un operaio (cl. 1964).

 

Proseguono le attività della Polizia di Stato a tutela dei minori e dell’infanzia da queste brutalità. A tal fine, grazie alla cooperazione internazionale di polizia, sono in corso supplementi investigativi per identificare anche i minori vittime delle violenze affinché possano essere soccorsi e liberati dalla catena criminale cui sono costretti a soggiacere.