Adiconsum e Mediaset in tribunale

Paola Fusco

Mancano pochi giorni all’apertura del processo che vede Mediaset accusata da Adiconsum di violare il decreto Bersani rifiutandosi di restituire il credito delle smart card Mediaset Premium scadute a luglio 2007 e di ritirare dal commercio quelle con scadenza. Si terrà infatti il prossimo 27 marzo presso il Tribunale di Roma la prima udienza della causa intentata da Adiconsum contro Mediaset.
La denuncia dell’associazione all’Autorità garante per le comunicazioni per la mancata applicazione della legge Bersani da parte di Mediaset nella fornitura dei servizi Premium risale al 5 giugno 2007, alla vigilia della scadenza delle smart card “incriminate”: “In seguito al nostro ricorso, all’inizio di agosto Agcom ha inviato a RTI, e a noi per conoscenza, una diffida a firma del responsabile per la tutela consumatori, dottor Federico Flaviano” spiega Mauro Vergari, responsabile delle nuove tecnologie di Adiconsum “con cui si imponeva all’azienda di garantire la conservazione del credito residuo alla data di scadenza delle schede. Mediaset non l’ha rispettata perché non ha modificato il contratto come avrebbe dovuto, ma si è limitata ad annunciare la futura restituzione degli importi; abbiamo quindi chiesto al Garante una delibera di sanzione che però non è mai arrivata. Inoltre le ultime dichiarazioni dell’Authority riportate dal quotidiano La Repubblica del 18 marzo scorso si discostano parzialmente dal contenuto della diffida”.
Da noi interpellata, Agcom non ha ritenuto opportuno smentire quanto riportato dal quotidiano, cioè che, data la non retroattività dell’articolo 1 del decreto Bersani bis, che vieta la previsione di termini temporali massimi di utilizzo del traffico acquistato, Mediaset sarebbe obbligata sì all’adeguamento delle schede attive in scadenza dopo il 30 giugno 2008, ma non alla restituzione o al recupero del credito di quelle scadute a luglio 2007. Secondo Adiconsum, il Garante, con le dichiarazioni su Repubblica, avrebbe compiuto un passo indietro rispetto a quanto affermato in precedenza.
“La retroattività non c’entra” commenta Vergari “; dal 1° febbraio 2007, quando il decreto venne pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, i gestori di telefonia si sono adeguati, le pay tv no. Se vi sono difficoltà tecniche, queste non devono gravare sul consumatore. Che sia l’azienda a trovare le modalità più adatte per rispettare la legge. Devo anche dire che abbiamo chiesto più volte al ministero dello Sviluppo economico di intervenire per fornire la corretta interpretazione della Bersani bis, ma fino ad ora ha preferito tacere”.