Affitti in nero: operazione Gdf in Friuli

Tiziana Montalbano

Si è conclusa una prima fase di controlli mirati nel settore dei canoni riscossi “in nero” sui contratti di locazione. Solo nel  corso del 2008 sono state 93 le verifiche svolte dalla GdF, che hanno portato al recupero di un’evasione per 2,2 milioni di euro (altri 2,6 erano stati individuati nel 2007). In particolare, l’implementazione di processi di analisi informatica, sorretti  da una più efficace utilizzazione delle banche dati a disposizione del Corpo, coniugate con l’esame capillare e incrociato delle periodiche segnalazioni che vengono inviate dai competenti uffici della locale Questura, con riferimento ai nuovi soggetti residenti nella circoscrizione di competenza, hanno fornito  una base di informazioni ritenute utili, in corrispondenza delle quali attivare le successive fasi di approfondimento investigativo. Per ogni posizione oggetto di segnalazione, infatti, viene  verificata l’eventuale disponibilità di immobili di proprietà coincidenti con l’indirizzo di residenza segnalato, ovvero la titolarità di contratti di locazione sottoscritti con i rispettivi proprietari e regolarmente registrati presso i competenti uffici finanziari. All’esito negativo riscontri, ai soggetti interessati sono stati inviati appositi questionari, sulla base dei poteri riconosciuti alla Guardia di Finanza dall’attuale normativa fiscale, al fine di chiarire la natura del diritto legittimante l’effettivo possesso dell’immobile dichiarato quale residenza e verificarne di conseguenza il corretto inquadramento sotto il profilo fiscale. Tale monitoraggio ha consento, nell’ultimo anno e mezzo, di scoprire un ammontare di canoni di locazione corrisposti “in nero” per oltre mezzo milione di euro, per lo più riconducibili a immobili dell’area monfalconese, concessi in locazione a cittadini italiani o extracomunitari stabilitisi nella zona dopo essere stati assunti da imprese e ditte collegate a cantieri navali. Complessivamente sono state esaminate più di quaranta posizioni soggettive, riscontrando irregolarità nella misura percentuale di oltre il 95% dei casi esaminati. La specifica attività di servizio è tuttora in corso in tutta la Regione.