Afghanistan: la Nato pronta a varare un programma di lotta al narcotraffico

Paola Fusco

La Nato sta per varare un programma di lotta al narcotraffico in Afghanistan, sulla linea di quanto ha chiesto il ministro della Difesa, Abdel Rahim Wardak. ”Siamo fiduciosi di poter raggiungere un accordo”, ha spiegato una fonte al corrente degli sviluppi dei negoziati all’agenzia di stampa tedesca ”Dpa”, senza nascondere la resistenza manifestata da alcuni Paesi alleati (fra questi, Italia, Germania e Spagna). Una soluzione potrebbe essere quella di coinvolgere solo i Paesi favorevoli, con una clausola di ”opt-in”. Ieri a Budapest, dove è in corso una riunione ministeriale informale dell’Alleanza atlantica, Wardak aveva sollecitato il contributo dei militari di Isaf alla chiusura dei laboratori in cui viene lavorato il papavero da oppio e la lotta all’importazione dei precursori chimici necessari alla sintesi dell’eroina. ”Abbiamo chiesto alla Nato di sostenere i nostri sforzi”, ha affermato Wardak. I talebani incassano dai 60 agli 80 milioni di dollari l’anno dal traffico di oppio. ”Non solo corrode l’efficacia del governo, ma finanzia direttamente la gente che uccide afghani, americani e tutti gli altri nostri partner”, ha dichiarato il segretario della difesa Usa, Robert Gates. Il segretario generale della Nato, Jaap de Hoop Scheffer, non ha nascosto la ”complessità” dell’eventuale nuovo impegno dei militari alleati in Afghanistan. Ma anche lui si è detto fiducioso sulla possibilità di raggiungere un accordo.