Agrigento, Gdf scopre finta vedova

Stefano Serafini

 Quello di continuare a intascare le pensioni di congiunti deceduti da tempo non è certo cosa nuova, ma che si possa continuare a farlo per quasi un quarto di secolo è forse il record assoluto che una donna agrigentina deteneva prima di essere scoperta dalle Fiamme Gialle del locale Comando Provinciale che l’hanno denunciata a piede libero per truffa aggravata e continuata. Protagonista della vicenda una 50enne, residente nella “città dei templi”, che aveva – per ben 24 anni – continuato ad incassare la pensione di reversibilità del defunto marito e della quale, peraltro, ne beneficiavano anche i figli rimasti orfani. Sin qui nulla di anomalo se non fosse che i militari della Guardia di Finanza, impegnati in alcune indagini a tutela della spesa pubblica e delle prestazioni sociali agevolate, non avessero scoperto che la donna aveva contratto nuovo matrimonio (condizione questa che aveva fatto automaticamente decadere il diritto di percepire il trattamento pensionistico dovuto per il precedente coniuge). A tale circostanza, per di più, va affiancato il fatto che i figli – ormai abbondantemente maggiorenni – continuavano ad intascare indebitamente il denaro dovuto al padre scomparso. La normativa vigente in materia, infatti, stabilisce che tale beneficio spetti ai soli figli minorenni, ovvero sino al limite massimo di 26 anni qualora siano studenti universitari e non prestino attività lavorativa. Secondo quanto acquisito dai finanzieri sui tabulati dell’I.N.P.S., è stato calcolato che la donna abbia in tutto questo tempo percepito somme per 115.000 euro.