Nucleare, è allarme in tutto il mondo

red

I problemi alle centrali atomiche giapponesi stanno riaprendo il dibattito sulla sicurezza del nucleare in tutto il mondo. Il commissario europeo all’Energia, Günther Öttinger, ha convocato per martedì una riunione di esperti sulla sicurezza nucleare dell’Ue per discutere delle conseguenze del terremoto in Giappone. Il ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle, ha riferito che la decisione del governo di Berlino, assunta lo scorso settembre, di prolungare mediamente di 12 anni la vita delle vecchie centrali atomiche, potrebbe essere rivista a seguito della crisi nucleare in corso in Giappone. Il ministro dell’Ambiente, Norbert Röttgen, ha chiesto una nuova valutazione del rischio sulle centrali nucleari tedesche. Sabato scorso la cancelliera Angela Merkel ha convocato un vertice di emergenza con i principali ministri per discutere delle conseguenze della crisi della centrale nucleare giapponese di Fukushima 1, nello stesso giorno in cui 60 mila persone hanno formato una catena umana di 45 chilometri da Stoccarda a una centrale nucleare che resterà aperta per la nuova politica tedesca. La Svizzera ha sospeso le domande di autorizzazione per tre nuove centrali nucleari. Il ministro dell’Ambiente, Doris Leuthard, «ha deciso di sospendere le procedure di autorizzazione per le nuove centrali nucleari finché non sarà stata fatta un’analisi approfondita degli standard di sicurezza e non si sarà proceduto a un loro eventuale adeguamento». Il ministro ha incaricato l’Ispettorato federale della sicurezza nucleare di analizzare le cause dell’incidente in Giappone e di definire eventualmente nuovi o più severi standard di sicurezza, in particolare in relazione alla protezione contro i terremoti e ai sistemi di raffreddamento. La Svizzera ha cinque centrali nucleari costruite tra il 1969 e il 1984. Gli impianti più vecchi dovranno essere disattivati a partire dal 2020. Il ministro austriaco dell’Ambiente, Nikolaus Berlakovich, è tornato a chiedere a Bruxelles la verifica della sicurezza delle centrali nucleari europee. L’Austria si oppone fermamente all’energia atomica e ha più volte chiesto la chiusura degli impianti in Slovenia e in Slovacchia. Il primo ministro indiano, Manmohan Singh, ha annunciato che sarà verificata la sicurezza di tutti i reattori, mentre in Francia i Verdi hanno proposto al governo un referendum, e il governo finlandese ha commissionato all’Agenzia di sicurezza un nuovo studio sui piani di emergenza degli impianti. L’incidente nucleare in Giappone «influenzerà» anche il dibattito in Belgio: lo ha dichiarato il ministro dell’Interno, Annemie Turtelboom.