Al via la mini naja

red

Prevista dalla legge n. 122 dello scorso 30 luglio, prende il via ufficialmente oggi la mini naja, quei corsi di formazione teorico-pratici nelle caserme della durata di tre settimane tanto voluti dal ministro della Difesa Ignazio La Russa per ”avvicinare i giovani ai valori che promanano dalle Forze armate”. Un’iniziativa che però non ha mai avuto vita facile e che l’opposizione (e non solo) definisce ”sbagliata, uno spreco di soldi”. Per l’anno 2010 sono 1.200 i posti a disposizione, di cui 351 riservati a personale femminile, ma le domande sono state molte di più: ”c’è stato un vero boom di richieste, migliaia”, ha precisato La Russa. ”E’ una cosa bellissima e ne sono orgoglioso”, ha aggiunto il ministro, che oggi sarà a Pisa per incontrare i 50 giovani selezionati per lo svolgimento della mini-naja tra i parà della Folgore. Tra i requisiti per partecipare, un’età compresa tra i 18 e i 30 anni, l’idoneità all’attività sportiva agonistica e la fedina penale pulita. I candidati devono anche presentare un certificato che attesti l’esito negativo ”per l’abuso di alcol e per l’uso, anche saltuario o occasionale, di sostanze stupefacenti”. I corsi (stage sperimentali si sono già tenuti nel 2009 e lo scorso luglio) si svolgono da oggi all’1 ottobre in vari reparti delle Forze armate, in tutta Italia: dalla Folgore agli alpini della Taurinense, dai fanti della Sassari ai lagunari, dalla Scuola del Genio all’aviazione dell’Esercito, dalla scuola sottufficiali della Marina alle scuole dell’Aeronautica (uno stage e’ previsto anche presso il 313/o Gruppo addestramento acrobatico di Rivolto, base delle Frecce tricolori), alle scuole allievi carabinieri di Torino, Roma e Reggio Calabria. I programmi delle attivita’ variano a seconda della specificita’ del reparto e prevedono ”attivita’ fisiche e ginnico-sportive”, esercitazioni pratiche e una serie di lezioni teoriche sui compiti e le attivita’ prioritarie delle Forze armate, in Italia e all’estero. Ogni frequentatore assumera’ lo status di militare e usufruira’ gratuitamente di vitto e alloggio: dovra’ pero’ versare una cauzione (da un minimo di 290 euro a un massimo di 411) per il vestiario e l’equipaggiamento forniti dall’amministrazione. Costo complessivo dell’operazione ”circa 20 milioni di euro che pesano come uno schiaffo morale sull’intero comparto Difesa, piegato da lacune finanziarie e da crescente precarieta”’, denuncia il parlamentare di Fli Aldo Di Biagio, che parla di ”costi esorbitanti su cui vale la pena riflettere”. Anche il Pd e’ stato sempre critico con l’iniziativa ”fortemente voluta” dal ministro della Difesa, definita ”sbagliata e scorretta, nient’altro che un vezzo ideologico di La Russa”, un modo buono solo a ”sottrarre irresponsabilmente altre risorse al bilancio della Difesa”. Un’iniziativa, secondo la senatrice Roberta Pinotti, ”a uso e consumo di tv e giornali ma che, dal punto di vista pratico, non apporta alcun vantaggio per le nostre Forze armate”, al contrario penalizzate dai tagli. Contro la mini naja anche il senatore radicale Marco Perduca, eletto nelle liste del Pd: ”era proprio necessario – si chiede – dirottare dal fronte caldo afgano circa sette milioni di euro all’anno, per tre anni, per questa iniziativa pubblicitaria?”.