Anfp, microtelecamere su caschi agenti in cortei

Paola Fusco

"Giusto" ed "equilibrato" che per contrastare l’istigazione alla violenza via internet "venga utilizzata la stessa procedura attuata per combattere la pedofilia nella rete". "Corretto" estendere alle manifestazioni pubbliche i contenuti della normativa sulla prevenzione della violenza negli stadi. Ma è anche "necessario dotare gli agenti di polizia di micro telecamere sui caschi, così si assicurerebbe quello che oggi è attuato con sofisticati sistemi di video sorveglianza negli stadi per l’identificazione dei teppisti". A sostenere l’idea è Enzo Marco Letizia, segretario generale dell’Associazione nazionale dei funzionari di polizia. "In ordine pubblico – spiega Letizia – le micro telecamere diventerebbero il miglior strumento di prevenzione e di deterrenza nei confronti dei violenti, dei facinorosi e di chi abbia intenzione di commettere reati. Infatti, con prove inconfutabili si possono inchiodare alle loro responsabilità chi non rispetta le regole della democrazia". "Non ci convince affatto, invece – conclude il segretario – la scelta di estendere alle manifestazioni pubbliche la normativa che sanziona penalmente sia chi impedisce una riunione elettorale sia chi ne turba lo svolgimento poiché la ratio del legislatore del 56 era quella di tutelare la sicurezza pubblica nei comizi durante la campagna elettorale, momento assai delicato per l’ elezione a cariche istituzionali, ove la passione politica unita alla spesa economica per sostenere una campagna elettorale, rappresenta un evidente e reale rischio di gravi scontri: non pare che nelle manifestazioni pubbliche fuori dalla competizione elettorale ricorra lo stesso grado di rischio per uno scontro fisico tra soggetti appartenenti a fazioni opposte".