“E’ certamente una buona notizia sapere che, con l’approvazione del sub emendamento votato ieri sera dalla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, il Corpo di Polizia Penitenziaria ha ottenuto un primo importante obiettivo nel lungo iter condotto per il riallineamento dei ruoli. Ma una vera e reale omogeneizzazione delle carriere della Polizia Penitenziaria con i colleghi delle altre Forze di Polizia non può prescindere dalla altrettanto urgente necessità di omogeneizzare le carriere anche ai ruoli dei Sovrintendenti e degli Ispettori, che patiscono una ingiusta ed ingiustificata discriminazione di carriera che deve essere eliminata quanto prima”.
Lo dichiara Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, la prima e più rappresentativa organizzazione dei Baschi Azzurri.
“I Sovrintendenti della Polizia Penitenziaria si sono visti il riconoscimento del grado al termine del corso di formazione e non invece, come previsto, all’inizio dell’anno, una volta accertate le carenze di organico nel ruolo. E gli Ispettori del Corpo devono attendere 7 anni per diventare Ispettore Capo mentre, ad esempio nella Polizia di Stato, ne sono previsti 5. Omogeneizzare le carriere vuol dire sanare tutte le discriminazioni che penalizza migliaia di donne e uomini della Polizia Penitenziaria. Per questo il SAPPE auspica che il Governo e la Commissione Bilancio pongano un rapido rimedio a queste assurde discriminazioni in favore del personale di Polizia Penitenziaria, a partire proprio dai lavori parlamentari di elaborazione della Legge di stabilità con un analogo subemendamento”, conclude il leader del SAPPE.