Armi, agli aerei da combattimento la parte del leone

Paola Fusco

Oltre un terzo del mercato delle armi ruota attorno agli aerei da combattimento, che rappresentano uno strumento fonte di instabilità a livello mondiale. Lo stima un rapporto dell’Istituto internazionale di Stoccolma per le ricerche sulla pace (Sipri) sul periodo 2005-2009. "Anche se gli aerei da combattimento vengono spesso presentati come una delle piu’ importanti armi necessarie per la
difesa, in realta’ danno agli Stati che li possiedono la capacita’ di lanciare attacchi in profondita’ contro Paesi limitrofi", ha detto Siemon Wezeman, un responsabile del Sipri, sottolineando che queste armi hanno dunque una elevata capacita’ di destabilizzare intere regioni. Tra i principali importatori di aerei da combattimento nel periodo 2005-2009 figurano l’ India, gli Emirati Arabi e Israele – Paesi che da soli hanno acquistato oltre un terzo degli aerei messi sul mercato -, mentre l’esportazione è dominata da Stati Uniti e Russia, seguiti da Cina e Francia. Fanalino di coda l’alleanza tra Germania, Spagna, Gran Bretagna e Italia, che insieme hanno costruito 150 Eurofighter Typhoon, in gran parte destinata agli eserciti nazionali (solo 24 gli aerei esportati, da Londra e Berlino, mentre Roma e Madrid non hanno effettuato vendite di nuovi aerei da combattimento negli ultimi anni).