“Il fattore umano non è l’unico a influire sull’incidentalità stradale, occorre considerare altre componenti”. Questa l’opinione di Paolo Mazzoni, Consigliere delegato ai Rapporti Istituzionali di Assosegnaletica-ANIMA (Confindustria) intervenendo al convegno tenutosi nei giorni scorsi a Roma su “Autotrasporto e sicurezza stradale, più ambiente meno incidenti” organizzato dal quotidiano “L’Opinione”. “Si parla di sicurezza a tre dimensioni, uomo-veicolo-infrastrutture ma spesso si punta il dito soltanto sul conducente senza considerare l’infrastruttura stradale”. Così Assosegnaletica lancia al Governo l’invito a investire di più nel risanamento delle strade e a destinare una quota delle ammende alla manutenzione dei segnali. La segnaletica italiana è infatti, secondo l’associazione di categoria, tra le peggiori in Europa (il 50% circa non è conforme alle norme nel rapporto di 1 segnale su 2) e, in occasione della revisione del Codice della strada, nei quattro incontri presso il Ministero dei Trasporti, Assosegnaletica ha fatto presente come l’autotrasporto sia un’utenza debole della strada proprio per la segnaletica, perché le infrastrutture sono pensate a misura di auto. Sulla stessa linea l’onorevole Silvia Velo, vice presidente della commissione Trasporti, che ha ribadito la centralità della manutenzione stradale, l’utilizzo delle multe per la segnaletica, l’inasprimento delle sanzioni e l’aumento dei controlli. Le proposte della categoria sono state accolte dal Sottosegretario ai Trasporti, Bartolomeo Giachino, che concludendo il dibattito, ha rilanciato la centralità del lavoro di squadra affermando che: “se i risultati ci saranno, sarà merito soprattutto dei contributi dei diversi protagonisti della filiera strada”.
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