Bergamo: Guardia di Finanza scopre truffa a pazienti dializzati

Gabriel Romitelli

Avrebbero dovuto utilizzare delle autoambulanze per trasportare pazienti dializzati, e invece impiegavano spesso normali autovetture o semplici furgoni mettendo seriamente a repentaglio la salute di malati nefropatici. E’ questo il sunto dell’ennesima truffa alla sanità pubblica che i finanzieri del Comando Provinciale di Bergamo hanno scoperto a capo di oltre un anno di indagini.

I due artefici della frode, rappresentanti di altrettante Onlus che si erano aggiudicate il servizio di trasporto dei pazienti presso gli ospedali bergamaschi, in base agli accordi stipulati con la locale A.S.L. avrebbero dovuto impiegare delle ambulanze attrezzate per questo delicato servizio caricando un paziente alla volta, o al massimo due.

Secondo quanto accertato dalle fiamme gialle orobiche, invece, i pazienti venivano raccolti in gruppi di 4 – 5 alla volta e persino imbarcati su comuni autovetture e furgoni anziché su veicoli specificamente attrezzati allo scopo ma il cui utilizzo, evidentemente, ha un costo sensibilmente maggiore.

L’escamotage ideato dai due ha così funzionato per lungo tempo, peraltro “regolarmente” documentato da una lunga serie di fatturazioni che attestavano la prestazione di un servizio specialistico che però, nella realtà, avveniva con modalità ben diverse pur di massimizzare gli introiti.

Una volta scoperto il sistema e acclarate le varie responsabilità, ai militari della Guardia di Finanza, su disposizione della Procura della Repubblica di Bergamo, non restava che denunciare i rappresentanti delle Onlus per truffa aggravata ai danni del Sistema Sanitario Regionale, nonché eseguire il sequestro preventivo di beni (conti correnti, immobili e automezzi) per un valore di oltre 800.000 euro.