Bolzano: Polizia scopre badanti "schiave"

red

La Polizia di Stato di Bolzano ha individuato un gruppo criminale, composto da cittadini moldavi e rumeni, dedito al favoreggiamento della permanenza clandestina di “badanti” e ad estorsioni in loro danno. Due gli stranieri arrestati a Pozza di Fassa (TN) in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare. Il modus operandi consisteva nel procurare regolari permessi di soggiorno per lavoro stagionale a giovani moldave esercitando successivamente un’opera di assoggettamento psicologico ed isolamento nei confronti della vittima sul luogo di lavoro, strumentale a farle accettare una diversa occupazione quale badante. All giovane straniera veniva poi prelevato il passaporto al fine di renderla clandestina e di impedirle di lasciare liberamente l’abitazione dell’anziano accudito. Successivamente gli estorsori pretendevano la somma di 4.000 Euro per restituire il documento alla vittima che veniva sottoposta a ripetute minacce sia in Italia che nei confronti dei parenti in Moldavia. Le famiglie italiane, che davano lavoro alle giovani, credevano dapprima che queste sarebbero state regolarizzate e successivamente si trovavano in grande difficoltà, sia per la necessità materiale di far assistere i propri anziani congiunti, sia per il timore delle conseguenze legali in cui temevano di incorrere per aver assunto ed ospitato presso la propria abitazione delle clandestine. Una vittima, cui è stato poi concesso il permesso di soggiorno dopo aver denunciato i fatti, ha consentito di trarre in arresto in flagranza del reato di estorsione due coniugi di anni 31 e 36 nati in Moldavia ma cittadini rumeni, mentre le consegnavano il passaporto in cambio del denaro contante richiesto.