Boom di engagement per il 2016 Global Status Report di REN21

Samanta Sarti

 

La notizia della pubblicazione, il primo Giugno, del Renewables 2016 Global Status Report, da parte di REN21 – l’organizzazione collegata all’Unep, il Programma ambiente delle Nazioni unite – ha raccolto in poche ore oltre 13.600 azioni di engagement (fonte dati: Data Stampa). I dati sono davvero positivi e indicano il 2015 come l’anno record degli investimenti in energia pulita: 286 miliardi di dollari. La vera rivoluzione di tendenza consiste nel sorpasso attuato dai Paesi in via di sviluppo, Cina in testa seguita da Stati Uniti, Giappone, Regno Unito e India. Sono più di 8 milioni le persone impiegate nel settore. L’Italia risulta seconda solo alla Germania per capacità pro capite di solare-fotovoltaico, e quinta per capacità complessiva. Il nostro Paese è sesto per capacità nel geotermico e nono nell’eolico. I Governi giocano un ruolo fondamentale: oltre 170 Paesi si sono imposti obiettivi ad hoc e sostengono politiche che incentivino investimenti nelle rinnovabili rispetto ai combustibili fossili.

Fondamentale, per sensibilizzare la popolazione mondiale su tematiche ecologistiche e danni ambientali ormai irreversibili, anche il ruolo dei vip. Primo fra tutti Leonardo Di Caprio che, per l’ennesima volta, ha lasciato fan, e detrattori, senza parole donando ben 650 mila dollari per contrastare i cambiamenti climatici. La notizia, tra gli utenti italiani, ha raccolto circa 4.700 azioni di engagement in poche ore. L’attore e la sua Fondazione hanno devoluto la somma a R20 (Regions of Climate Action), con cui hanno stretto una partnership. “Mi congratulo con la Leonardo DiCaprio Foundation e R20 per aver sostenuto gli obiettivi del CCFLA. Partnership come questa rafforzano l’impegno per sbloccare miliardi di dollari di investimenti privati a favore di progetti che affrontano nell’immediato i cambiamenti climatici”, ha detto il segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon. “Li ringrazio per il loro impegno per l’ambiente, e per il futuro dell’umanità”.

Molte le polemiche e le opinioni contrastanti sul TTIP, il partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti tra UE e USA. La tematica, da alcune settimane piuttosto ripresa dagli internauti italiani, negli ultimi giorni ha raggiunto un picco di oltre 6.700 azioni di engagement. I vantaggi dell’accordo sul libero commercio (milioni di nuovi posti di lavoro, e conseguente crescita economica) vengono confrontati con la mole sempre più pesante di accuse fondate su allarmanti episodi di cronaca: il libero commercio – scrivono molte Fonti online – se privo di regole, porterà vantaggi esclusivamente alle Multinazionali prive di scrupoli nei confronti dei diritti umani e dell’ambiente. Tra i potenziali pericoli: modificazione genetica dei prodotti alimentari (ogm) e il fracking (frantumazione idraulica del sottosuolo per estrarre gas da argille o petrolio).