Boom di richieste per le Dichiarazioni Ambientali di Prodotto (EPD)

redazione

Negli ultimi anni, le numerose normative in materia e la maggiore consapevolezza dei consumatori sul tema della sostenibilità hanno indirizzato il mercato nazionale e internazionale a rispondere a una crescente richiesta di informazioni chiare sui prodotti in ogni settore, edilizia compresa. È così che si spiega il boom delle Dichiarazioni Ambientali di Prodotto o EPD: la certificazione volontaria di prodotto è ormai ricercatissima, tanto da far registrare numeri record per un comparto spesso considerato tra i meno sostenibili del Pianeta.

Che cos’è l’EPD?

EPD è l’acronimo di Environment Product Declaration, ovvero Dichiarazione Ambientale di Prodotto.         
Nel dettaglio, l’EPD è un documento che contiene informazioni obiettive, confrontabili e verificate, sulle performance ambientali di un prodotto – calcolate lungo tutto il suo ciclo di vita mediante uno studio di Life Cycle Assessment (LCA) – e che di fatto certifica e comunica la sostenibilità di un prodotto. Viene redatta in base alle Product Category Rules (PCR), documenti che definiscono le regole comuni che tutte le EPD e gli LCA devono rispettare in modo da garantire coerenza e confrontabilità. I produttori devono attenersi a queste regole internazionali nel condurre lo studio LCA per poi comunicarlo con le EPD.  
Negli ultimi anni, complice anche l’inserimento nel 2022 all’interno dei CAM Edilizia, compresi quelli degli arredi da interno, le EPD sono sempre più richieste: molte aziende grandi e piccole hanno scelto questa certificazione volontaria per fornire a consumatori e stakeholder una vera e propria garanzia di sostenibilità dei loro prodotti.       

Cosa dicono i dati?

La crescita esponenziale è testimoniata dai dati: al 4 aprile 2024, EPDItaly, il Program Operator di ICMQ, ha pubblicato ben 509 EPD.        
Osservando più in profondità i dati dal 2016 in poi, il “salto” si è verificato tra il 2021 e il 2022, quando le EPD pubblicate sono passate da 175 a 330. Trend positivo confermato negli anni successivi: erano 447 nel 2023, sono appunto 509 nei primi 3 mesi del 2024.         

Scendendo ancora più nel dettaglio: 289 dichiarazioni pubblicate nel settore delle costruzioni, 189 nel settore elettrico e 31 in altri settori. Del totale, 464 provengono da aziende che hanno richiesto direttamente a EPDItaly la verifica, le altre 45 provengono da mutui riconoscimenti con altri Program Operator internazionali. Sempre delle 509 totali pubblicate, 376 arrivano da aziende italiane, il resto dall’estero (133).         

  1. Crescita delle EPD dal 2016 al 2023


Tra le nazioni che hanno pubblicato il maggior numero di EPD con il Program Operator di ICMQ, oltre ovviamente all’Italia, ci sono la Cina, il Brasile, la Germania e la Spagna.
I prodotti maggiormente certificati sono trasformatori, prodotti isolanti, moduli fotovoltaici, interruttori, calcestruzzi e laterizi.
EPDItaly opera in tutti i settori merceologici: proprio questa multidisciplinarità ha consentito non solo un consolidamento nel comparto dei prodotti edilizi, ma anche un deciso aumento delle certificazioni di prodotti elettrici ed elettronici e l’ampliamento a settori particolari come gli arredi da interno, le mobile home per villaggi turistici e campeggi e le macchine agricole per i sistemi aeroponici e idroponici, per cui il Program Operator italiano sta sviluppando nuove PCR.  Attese novità anche sul fronte della certificazione per un packaging più sostenibile dopo l’accordo su un nuovo pacchetto di regole indirizzato a ridurre, riutilizzare e riciclare gli imballaggi nell’ottica della Circular Economy.