Bsa: una guida sui rischi del software illegale

Paola Fusco

   Business Software Alliance presenta la “Guida Gestione Rischi: come garantire che il software disponga di una licenza”, concepita a livello internazionale per aiutare le realtà di piccole e medie dimensioni (PMI) a limitare le interruzioni nelle attività di business conseguenti all’impiego di software illegale. Con la continuità operativa divenuta ormai essenziale nell’attuale scenario competitivo del business, le aziende devono infatti poter comprendere l’importanza legata alla gestione di tutte le risorse, fra cui anche quelle software, al fine di ottimizzare i benefici e tutelarsi dai rischi derivanti dal software “pirata” o comunque privo di licenza. BSA, organizzazione no-profit che rappresenta l’industria mondiale dei produttori di software e i relativi partner hardware, ha chiesto a GfK NOP di analizzare i comportamenti che le PMI di tutta Europa adottano nei confronti del software e il livello di consapevolezza rispetto ai rischi (GfK NOP, ricerca "Commercial Risk" 2007). Le imprese hanno affermato per il 95% di essere certe che le soluzioni software installate siano assolutamente coperte da licenza; un dato che contrasta con il tasso di pirateria in Europa pari al 39% (35% con riferimento alla sola Unione Europea) calcolato dall’edizione 2007 del Global Software Piracy Study, realizzato annualmente da IDC. “La discrepanza fra il valore percepito e quello effettivo della pirateria software dimostra l’estrema mancanza di consapevolezza nei confronti dell’utilizzo, della responsabilità e della gestione del software”, ha spiegato Luca Marinelli, Presidente di BSA Italia. “Le imprese devono essere incoraggiate a gestire seriamente i rischi operativi; un tipo di approccio che deve necessariamente includere i pericoli derivanti dall’utilizzo del software illegale”. Il fenomeno della pirateria software rischia infatti di compromettere seriamente la reputazione di un’azienda, provocando pesanti ripercussioni anche sui contratti di business, senza considerare le innumerevoli minacce tecniche – fra cui le interruzioni delle funzionalità e l’esposizione a virus e malware – le cui conseguenze possono concretizzarsi in perdita di dati e violazione di file o reti. Inoltre, il software illegale non prevede gli stessi aggiornamenti e supporti tipici invece delle versioni legali. Le conseguenze di ciò possono essere disastrose; aumentare questi rischi utilizzando software illegittimo può verosimilmente generare effetti molto dannosi sulla produttività aziendale. “Per limitare la vulnerabilità delle aziende ai rischi, le risorse software devono essere accortamente gestite e, in questo senso, la disciplina del Software Asset Management (SAM) fornisce un valido supporto nella definizione delle future attività di controllo”, aggiunge Marinelli. “Le funzioni SAM vanno ben oltre l’eliminazione dei rischi, fornendo vantaggi in termini di maggiore efficienza e risparmi sui costi, ottimizzando i processi, riducendo l’infrastruttura e limitando le spese per il software. Questo tipo di gestione avanzata dovrebbe essere presa seriamente in considerazione da parte di tutte le piccole e medie imprese e anche dalle realtà di dimensioni enterprise, se già non la adottano”. Le aziende possono ridurre i propri rischi software eseguendo audit periodici, conservando le licenze in un luogo sicuro e verificandole con regolarità, instaurando pratiche SAM, e infine creando e comunicando a tutti i dipendenti policy e procedure per il software.