Camorra: “Roma crocevia di interessi illeciti”

Paola Fusco

    Roma crocevia di interessi illeciti, anche di stampo mafioso: è quanto emerge dalle indagini dei carabinieri del Ros che hanno portato oggi all’arresto di 41 persone, accusate di associazione mafiosa e associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, riciclaggio e altri reati. ‘Nel corso degli anni abbiamo potuto documentare – ha detto ai giornalisti il colonnello Mario Parente, vicecomandante del Ros – come Roma si sia dimostrata un crocevia di interessi illeciti”: tutto ciò, ha spiegato l’ufficiale, è legato alla possibilità ”di permeare il tessuto economico della città, alla possibilità di riciclare il denaro nel settore immobiliare, tutti fattori determinanti nell’orientare i gruppi criminali, anche quelli mafiosi. E poi – ha aggiunto – c’e’ la posizione geografica, la presenza di un aeroporto internazionale che favorisce le normali dinamiche legate al narcotraffico”. Analisi condivisa dal coordinatore della Dda di Roma, Giancarlo Capaldo, secondo cui ”il territorio offre molto e, si può dire, c’e’ spazio per tutti”. Questa è anche la ragione, ha spiegato, per la quale nella capitale si assiste attualmente a una sorta di ‘pax criminale’: ”non è un territorio di scontro tra le varie organizzazioni, che possono convivere portando avanti ciascuna i propri interessi illeciti”. Tuttavia il fatto che a Roma operino contemporaneamente diversi gruppi legati alla camorra, alla ‘ndrangheta o a Cosa Nostra ”non significa – ha detto Capaldo – che tra queste organizzazioni vi sia un accordo trasversale per spartirsi gli affari illeciti, anzi le indagini dicono che non è così”. Insomma, ha aggiunto il colonnello Parente, ”non si può parlare di un controllo del territorio di tipo mafioso”, come avviene in altre zone d’Italia.