Campania: Cittadinanzattiva chiede chiarezza sulla sicurezza alimentare

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La sicurezza alimentare sta diventando sempre più una priorità sanitaria, molte persone spesso si ammalano a causa della scarsa igiene degli alimenti, per la presenza di virus o batteri, contaminazione chimica e l’aumento di nuovi agenti patogeni che sono al momento le cause che devono destare maggiore preoccupazione.I vertici di Cittadinanzattiva della Campania, il Presidente regionale Carlo Caramelli ed il Segretario regionale Ferdinando Iavarone, hanno scritto al Ministro della Funzione pubblica, al Sub-commissario Governativo ed al Procuratore regionale della Corte dei Conti per una richiesta di verifica sullo stato di attuazione dei programmi di sorveglianza e controllo in campo alimentare presso le Aziende sanitarie locali della Regione Campania, in particolare, se le strategie adottate per garantire la sicurezza e l’igiene degli alimenti siano coerenti alle disposizioni delle norme specifiche nazionali ed europee e se sono tali da garantire la sicurezza alimentare ai consumatori. “La richiesta si rende necessaria ed opportuna – ha dichiarato il Segretario Iavarone – alla luce delle numerose operazioni delle Forze dell’ordine, in particolare del Nucleo antisofisticazioni dei Carabinieri, che hanno evidenziato una situazione allarmante in Campania nel settore alimentare: cibi avariati o scaduti addirittura da dieci anni, cattivo stato di conservazione, interruzione ripetuta della “catena” del freddo, anche per alimenti destinati ai bambini, che la cronaca giornalistica regionale ha reso pubblica, mettendo in stato d’allarme i consumatori”. “Da parte delle strutture pubbliche – ha invece sottolineato il dott. Caramelli – l’attenzione verso tutti gli aspetti della sicurezza alimentare deve essere sempre mantenuta elevata, soprattutto alla luce di possibili rischi da parte dei consumatori, per i quali crediamo che sia importante sapere cosa fanno per la sicurezza alimentare le strutture di sanità pubblica? Come procede la prospettiva che divenga sempre più stretta e trasparente la collaborazione tra l’esperienza di chi produce e trasforma e di chi ha la responsabilità dei controlli, per la migliore garanzia degli utenti, anche alla luce della progressiva globalizzazione dei mercati?”

Tale situazione impone interventi per la riduzione dell’impatto sanitario delle malattie di origine alimentare con piani di sorveglianza e controllo alimentare coerenti con la normativa specifica in materia nazionale ed europea, così come avviene in altre parti d’Italia. L’Associazione Cittadinanzattiva, che si occupa della tutela e della salvaguardia dei consumatori, componente del Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti (C.N.C.U.), in tale veste legittimati alla tutela delle categorie rappresentate, nella specie presso il T.D.M. (Tribunale per i diritti del malato), rete di Cittadinanzattiva, preposta alla specifica tutela del diritto alla salute, chiede, attraverso i suoi vertici regionali della Campania, se sussistono dati ed elementi nella gestione del controllo e della sorveglianza sanitaria tali da assumere fondato un danno conseguente alla perdita di prestigio e al detrimento dell’immagine e della personalità pubblica dello Stato attraverso gli organismi di controllo che, pur se non comporta una diminuzione patrimoniale diretta, è tuttavia suscettibile di una valutazione patrimoniale sotto il profilo della spesa necessaria al ripristino del bene giuridico leso. Perciò anche la perdita di immagine delle strutture sanitarie, in caso di mancanza coerenza con le norme vigenti sia europee sia nazionali, attraverso i prescritti programmi annuali di controllo e sorveglianza alimentare, hanno provocato disagi o inconvenienti ai consumatori, nonché procurato un impatto sul (già sofferente) sistema sanitario regionale.