Infrastrutture Critiche, il coordinamento a Luisa Franchina

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Il Governo accentua l’attenzione verso la protezione delle infrastrutture critiche nazionali, ossia di tutti quei sistemi a rete essenziali per lo svolgimento della vita normale del Paese. Con propria ordinanza, la Protezione Civile ha infatti istituito una segreteria tecnica per il coordinamento interministeriale delle attività riguardanti le infrastrutture critiche alle dipendenze funzionali del Consigliere Militare e, quindi, del “Tavolo PIC” (Protezione Infrastrutture Critiche) del Nucleo Politico Militare della Presidenza del Consiglio. La responsabilità di questa segreteria tecnica è stata affidata all’ing. Luisa Franchina, che attualmente coordina il nucleo di Difesa Civile e NRBC della Protezione Civile.   

Reduce dall’intervento post-sismico in Abruzzo, in passato l’ing. Franchina è stata direttore generale del Ministero delle Comunicazioni e successivamente direttore generale dell’Istituto Superiore delle Comunicazioni; è inoltre componente del Consiglio Direttivo dell’AIIC, l’Associazione Italiana Esperti in Infrastrutture Critiche.

Tra gli impegni che Luisa Franchina si trova in agenda c’è il processo di ratifica della Direttiva UE sulla protezione delle infrastrutture critiche, ma anche l’avvio, più in generale, di una serie di iniziative per favorire la sicurezza e la protezione delle infrastrutture critiche.

Lo sviluppo, la sicurezza e la qualità della vita nei paesi industrializzati dipendono dal funzionamento continuo e coordinato di un insieme di infrastrutture che, per la loro importanza, sono definite “infrastrutture critiche”. Tra queste il sistema elettrico e le reti energetiche, quelle di comunicazione, le linee e i terminal di trasporto (aereo, navale, ferroviario e stradale), il sistema sanitario, i circuiti finanziari (bancomat, ecc.), le reti a supporto del Governo, quelle per la gestione delle emergenze. Per ragioni di natura economica, sociale, politica e tecnologica queste infrastrutture sono diventate sempre più complesse ed interdipendenti. Se ciò ha consentito di migliorare la qualità dei servizi erogati e contenerne i costi, ha tuttavia indotto nuove ed impreviste vulnerabilità, che rischiano di indurre reali pericoli per lo sviluppo ed il benessere sociale del nostro Paese anche a causa delle accresciute minacce legate sia all’estremizzazione dei fenomeni climatici, che alla tormentata situazione socio-politica mondiale. –