Carceri, ancora una tragedia tra le sbarre delle celle: detenuto si suicida a Padova, nella Casa di Reclusione

Roberto Imbastaro

Ha deciso di togliersi la vita impiccandosi alla finestra della cella della Casa di Reclusione di PADOVA Grosseto dov’era detenuto. E’ accaduto sabato sera, protagonista un uomo di origini egiziane.

La notizia è diffusa dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. 

Giovanni Vona, segretario nazionale SAPPE per il Triveneto: “E’ stata una cosa imprevedibile: l’uomo da tempo lavorava a tempo pieno ed il suo gesto è stato davvero un fulmine a ciel sereno perché, appunto, non c’era stato alcun segnale di un suo disagio. I poliziotti penitenziari di servizio sono subito intervenuti, ma purtroppo c’è stato nulla da fare”.

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, commenta: “Questo nuovo drammatico suicidio di un altro detenuto evidenzia come i problemi sociali e umani permangono, eccome!, nei penitenziari, lasciando isolato il personale di Polizia Penitenziaria (che purtroppo non ha potuto impedire il grave evento) a gestire queste situazioni di emergenza. Il suicidio è spesso la causa più comune di morte nelle carceri. Gli istituti penitenziari hanno l’obbligo di preservare la salute e la sicurezza dei detenuti, e l’Italia è certamente all’avanguardia per quanto concerne la normativa finalizzata a prevenire questi gravi eventi critici. Ma il suicidio di un detenuto rappresenta un forte agente stressogeno per il personale di polizia e per gli altri detenuti. Per queste ragioni un programma di prevenzione del suicidio e l’organizzazione di un servizio d’intervento efficace sono misure utili non solo per i detenuti ma anche per l’intero istituto dove questi vengono implementati. E’ proprio in questo contesto che viene affrontato il problema della prevenzione del suicidio nel nostro Paese. Ma ciò non impedisce, purtroppo, che vi siano ristretti che scelgano liberamente di togliersi la vita durante la detenzione”.

Negli ultimi 20 anni le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno sventato, nelle carceri del Paese, più di 18mila tentati suicidi ed impedito che quasi 133mila atti di autolesionismo potessero avere nefaste conseguenze”, conclude il leader nazionale del primo Sindacato del Corpo. “Il dato oggettivo è che la situazione nelle carceri resta allarmante. Altro che emergenza superata!”