Cloud e Digital Transformation nell’era dello smart working: l’approccio ibrido aumenta produttività e resilienza

redazione

Una ricerca[1] di OpenText – leader nelle soluzioni e software di Enterprise Information Management – sull’utilizzo di infrastrutture cloud-only, on-premise e ibride per l’archiviazione e la gestione delle informazioni conferma che la migrazione verso il cloud è fondamentale nel processo di Digital Transformation. In particolare, dall’indagine emerge che un approccio ibrido tra soluzioni cloud-based e on-premise può offrire numerosi benefici, migliorando i livelli di flessibilità e di collaborazione, velocizzando i cicli di vendita e, in ultimo, aumentando il tasso di soddisfazione dei clienti.

Di seguito le principali evidenze:

·       Un approccio moderno alla gestione dei contenuti contribuisce ad accelerare gli obiettivi di trasformazione digitale. Più di 3 aziende su 4 (76%) ritengono che migliorare la gestione dei contenuti sia fondamentale per l’accelerazione del business e per rispondere alle crescenti esigenze in termini di collaborazione e customer experience.

·       Il cloud semplifica l’accesso e la creazione dei contenuti, nonché l’interazione con clienti e business partner. Le aziende che utilizzano il cloud per l’archiviazione e la gestione delle informazioni hanno riscontrato considerevoli miglioramenti rispetto a quelle che fanno affidamento su soluzioni esclusivamente on-premise, soprattutto per quanto riguarda i livelli di soddisfazione dei clienti (72% vs 25%), sicurezza (70% vs 16%) e usabilità (64% vs 16%).

·       Le aziende che non intraprendono il percorso di migrazione rimangono indietro.Quasi due terzi (64%) delle realtà con una gestione totalmente on-premise avvertono uno svantaggio competitivo e la metà di esse (51%) fatica a rispondere alle esigenze in costante evoluzione dei clienti.

  • Un’architettura ibrida è la soluzione per un approccio graduale verso il cloud.Le opzioni di cloud ibrido consentono di migrare contenuti e app sulla base di ritmi ed esigenze specifici, beneficiando comunque dell’agilità offerta dal cloud. Le aziende che adottano un approccio ibrido riscontrano maggiore flessibilità (70%), cicli di vendita più veloci (73%) e migliori livelli di collaborazione (67%) e customer satisfaction (80%).

La ricerca ha inoltre rivelato che le aziende che scelgono di modernizzare il proprio approccio alla gestione dei contenuti si aspettano di poter ottimizzare anche sicurezza (51%) e produttività (43%). Una strategia Digital First può infatti offrire benefici tangibili, riducendo il rischio di errore umano e perdita di informazioni attraverso l’automazione dei processi chiave, che porta a una maggiore efficienza e a tempi di risposta più rapidi.

L’importanza della cyber resilienza

Convertirsi al digitale può rivelarsi fondamentale per affrontare minacce informatiche e pratiche malevole che, con il diffondersi del lavoro da remoto, rendono i dispositivi ancora più vulnerabili: i dati conservati su desktop, laptop e tablet sono infatti soggetti a ransomware, errori umani, perdita e furto di dati. 

In un contesto in cui i rischi possono essere amplificati anche dal minor controllo diretto esercitato sui dispositivi dal dipartimento IT, diventa strategico poter contare su un’adeguata cultura aziendale in materia di cyber resilienza. Per garantire continuità operativa nonostante eventuali imprevisti, è necessario non solo proteggere la rete e gli endpoint, ma mettere anche in atto una solida strategia che, oltre all’eventuale ripristino dei dati, preveda training periodici per rendere gli utenti consapevoli dei rischi informatici cui potrebbero andare incontro. 

“La crisi conseguente alla pandemia ha accelerato il processo di trasformazione digitale che molte realtà avevano già intrapreso, aprendo la strada a nuove opportunità per accrescere la resilienza aziendale. Non si tratta, tuttavia, di un percorso che si possa portare a termine da un giorno all’altro: al contrario, il successo richiede tempo, nonché un supporto diffuso a tutti i livelli aziendali, dai C-level agli end user”, spiegaAntonio Matera, Regional Sales Director OpenText Italy. “Inoltre, molte aziende sono spaventate all’idea dell’adozione del cloud su vasta scala e preferiscono, quindi, optare per un approccio iniziale ibrido: si tratta di una valida soluzione che può rivelarsi vincente, in quanto offre benefici tangibili, ma lascia la possibilità di modernizzare l’infrastruttura e trasformarla nel modo che più si adatta alle esigenze di ciascuna realtà”. 

[1] La ricerca è stata condotta nel 2020 da Forrester Consulting per conto di OpenText, coinvolgendo 208 decision maker nell’ambito dell’Enterprise Content Management (ECM), in Nord America ed Europa.

La pandemia da COVID-19 ha dato luogo al più grande esperimento di lavoro da casa della storia. Se di fronte alla repentina introduzione dello smart working alcune aziende si sono dimostrate meglio preparate di altre poiché già dotate di approcci adatti al lavoro da remoto, altre fanno ancora troppo affidamento su processi fisici basati su supporti cartacei e lontani dall’odierna spinta verso il digitale.

Una ricerca[1] di OpenText – leader nelle soluzioni e software di Enterprise Information Management – sull’utilizzo di infrastrutture cloud-only, on-premise e ibride per l’archiviazione e la gestione delle informazioni conferma che la migrazione verso il cloud è fondamentale nel processo di Digital Transformation. In particolare, dall’indagine emerge che un approccio ibrido tra soluzioni cloud-based e on-premise può offrire numerosi benefici, migliorando i livelli di flessibilità e di collaborazione, velocizzando i cicli di vendita e, in ultimo, aumentando il tasso di soddisfazione dei clienti.

Di seguito le principali evidenze:

·       Un approccio moderno alla gestione dei contenuti contribuisce ad accelerare gli obiettivi di trasformazione digitale. Più di 3 aziende su 4 (76%) ritengono che migliorare la gestione dei contenuti sia fondamentale per l’accelerazione del business e per rispondere alle crescenti esigenze in termini di collaborazione e customer experience.

·       Il cloud semplifica l’accesso e la creazione dei contenuti, nonché l’interazione con clienti e business partner. Le aziende che utilizzano il cloud per l’archiviazione e la gestione delle informazioni hanno riscontrato considerevoli miglioramenti rispetto a quelle che fanno affidamento su soluzioni esclusivamente on-premise, soprattutto per quanto riguarda i livelli di soddisfazione dei clienti (72% vs 25%), sicurezza (70% vs 16%) e usabilità (64% vs 16%).

·       Le aziende che non intraprendono il percorso di migrazione rimangono indietro.Quasi due terzi (64%) delle realtà con una gestione totalmente on-premise avvertono uno svantaggio competitivo e la metà di esse (51%) fatica a rispondere alle esigenze in costante evoluzione dei clienti.

  • Un’architettura ibrida è la soluzione per un approccio graduale verso il cloud.Le opzioni di cloud ibrido consentono di migrare contenuti e app sulla base di ritmi ed esigenze specifici, beneficiando comunque dell’agilità offerta dal cloud. Le aziende che adottano un approccio ibrido riscontrano maggiore flessibilità (70%), cicli di vendita più veloci (73%) e migliori livelli di collaborazione (67%) e customer satisfaction (80%).

La ricerca ha inoltre rivelato che le aziende che scelgono di modernizzare il proprio approccio alla gestione dei contenuti si aspettano di poter ottimizzare anche sicurezza (51%) e produttività (43%). Una strategia Digital First può infatti offrire benefici tangibili, riducendo il rischio di errore umano e perdita di informazioni attraverso l’automazione dei processi chiave, che porta a una maggiore efficienza e a tempi di risposta più rapidi.

L’importanza della cyber resilienza

Convertirsi al digitale può rivelarsi fondamentale per affrontare minacce informatiche e pratiche malevole che, con il diffondersi del lavoro da remoto, rendono i dispositivi ancora più vulnerabili: i dati conservati su desktop, laptop e tablet sono infatti soggetti a ransomware, errori umani, perdita e furto di dati. 

In un contesto in cui i rischi possono essere amplificati anche dal minor controllo diretto esercitato sui dispositivi dal dipartimento IT, diventa strategico poter contare su un’adeguata cultura aziendale in materia di cyber resilienza. Per garantire continuità operativa nonostante eventuali imprevisti, è necessario non solo proteggere la rete e gli endpoint, ma mettere anche in atto una solida strategia che, oltre all’eventuale ripristino dei dati, preveda training periodici per rendere gli utenti consapevoli dei rischi informatici cui potrebbero andare incontro. 

“La crisi conseguente alla pandemia ha accelerato il processo di trasformazione digitale che molte realtà avevano già intrapreso, aprendo la strada a nuove opportunità per accrescere la resilienza aziendale. Non si tratta, tuttavia, di un percorso che si possa portare a termine da un giorno all’altro: al contrario, il successo richiede tempo, nonché un supporto diffuso a tutti i livelli aziendali, dai C-level agli end user”, spiegaAntonio Matera, Regional Sales Director OpenText Italy. “Inoltre, molte aziende sono spaventate all’idea dell’adozione del cloud su vasta scala e preferiscono, quindi, optare per un approccio iniziale ibrido: si tratta di una valida soluzione che può rivelarsi vincente, in quanto offre benefici tangibili, ma lascia la possibilità di modernizzare l’infrastruttura e trasformarla nel modo che più si adatta alle esigenze di ciascuna realtà”. 

[1] La ricerca è stata condotta nel 2020 da Forrester Consulting per conto di OpenText, coinvolgendo 208 decision maker nell’ambito dell’Enterprise Content Management (ECM), in Nord America ed Europa.