Concretamente CNCU E UNI si sono impegnati a redigere un Piano annuale dì intervento, da approvare entro 3 mesi dalla data di sottoscrizione del presente protocollo di intesa che consenta, tra le altre cose, di individuare le tematiche ritenute prioritarie, tenendo in considerazione le attività tecniche svolte dall’UNI e dal CNCU sulla base delle rispettive linee strategiche (in particolare nei settori dell’abbigliamento, arredamento, accessibilità a prodotti e servizi, alimenti e bevande, cali center, consulenza finanziaria, imballaggi, lotta alla contraffazione, qualificazione delle professioni, responsabilità sociale, servizi del cittadino, sicurezza ed etichettatura dei prodotti al consumo e di seconda mano, sport e tempo libero, sostenibilità dei consumi, turismo) e pianificare gli interventi attraverso una partecipazione del CNCU alle diverse Commissioni Tecniche UNI. “Condivido – ha affermato Stefano Saglia, sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico e Presidente delegato del CNCU – la soddisfazione per la sottoscrizione di questo protocollo. E’ infatti importante garantire e rafforzare la partecipazione dei consumatori all’attività di normazione per coniugare le esigenze di regolazione e standardizzazione delle imprese con quelle di qualità e sicurezza dei consumatori.
Ed è importante che le associazioni dei consumatori e il CNCU, abbiano accettato un coinvolgimento sempre più attivo e consapevole nell’attività dell’UNI. L’obiettivo è contribuire a un miglioramento del mercato stesso rispetto alle esigenze dei consumatori”.
“Questo accordo – commenta Piero Torretta presidente UNI – ci consente di perseguire con maggiore efficacia le nostre politiche verso i consumatori. Le norme tecniche volontarie rappresentano uno strumento di prevenzione e garantiscono la diffusione delle migliori pratiche sui mercati.Grazie al CNCU può meglio esaltarsi la “democraticità” della normazione, che attua di fatto un modello di rappresentanza tripartita della società, nella quale l’auto-regolamentazione del mercato nel contesto economico sia affidato al consenso tra le componenti dell’imprenditoria, della pubblica amministrazione e della società civile.
In altre parole, la normazione volontaria è tanto efficace quanto più è il prodotto di una codecisione tra tutte le parti in gioco”.
Infine il punto di vista delle associazioni dei consumatori.“Questo protocollo rappresenta da un lato un punto di arrivo, dall’altro un punto di partenza – ha affermato Gianni Cavinato, il presidente dell’associazione di consumatori ACU, designato del CNCU alla Commissione Centrale Tecnica Uni–
Un punto di arrivo in quanto abbiamo ottenuto un riconoscimento del ruolo delle associazioni e dell’attività che svolgiamo. Allo stesso tempo però ci sarà nei prossimi mesi tanto lavoro da fare per noi anche in termini di formazione tecnica e tante ttività e iniziative concrete da realizzare”
Solo per fare alcuni esempi, sono numerose le attività normative di recente iniziativa e di potenziale sviluppo di interesse per i consumatori avviate dall’UNI:– i servizi erogati dai call center;
– la sicurezza del cittadino e la funzioni di strumenti urbanistici per prevenire la criminalità;
– il settore finanziario con particolare riferimento alla consulenza e all’educazione finanziaria, argomenti di crescente rilevanza per garantire un welfare privato in prospettiva futura;
– i lavori dedicati alla sostenibilità dei consumi, quali l’eco-etichettatura dei prodotti, prodotti da riciclo (quali i pneumatici fuori uso), il made in Italy, l’accessibilità per tutti ai prodotti di consumo;
– la qualificazione delle professioni non regolamentate, secondo un percorso avviato da UNI insieme a numerose associazioni dei professionisti che sta incontrando l’interesse del Parlamento e del Ministero dello Sviluppo Economico.