Concordia: nessun rischio di inabissamento

Redazione

Un take di agenzia ha ripreso stamattina la presunta notizia contenuta in un servizio mandato in onda ieri da diversi tg delle reti Mediaset che, sulla base di “immagini inedite” sosteneva che la nave Costa Concordia naufragata all’Isola del Giglio esattamente sei mesi fa “sta scivolando verso gli abissi”. Peccato che il presunto scoop non trovi riscontro nella realtà, come sia l’autore del servizio che le redazioni delle varie testate che l’hanno riproposto avrebbero potuto agevolmente verificare contattando l’ufficio stampa della Struttura del Commissario delegato per l’emergenza naufragio Costa Concordia o anche semplicemente consultando il sito internet www.protezionecivile.gov.it

Già nelle ore immediatamente successive al naufragio, infatti, per garantire la sicurezza durante le operazioni di ricerca dei dispersi e durante l’attuazione dei piani di recupero del carburante e di raccolta dei materiali sulla nave, il Dipartimento della protezione civile ha attivato i propri Centri di Competenza scientifici e altri istituti di ricerca per allestire e coordinare un sistema di monitoraggio in tempo reale della posizione e degli spostamenti della nave con funzione di Early Warning – Allertamento Rapido.

Il sistema di monitoraggio, assicurato dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze e dal CNR-IRPI unitamente ad altri enti di ricerca, fra cui il Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea, comprende tecniche indipendenti di misurazione, con strumentazione e sensori diversi, ad altissima precisione e a larga banda, che trasmettono in tempo reale i dati.

Proprio secondo i dati forniti dal Gruppo di Monitoraggio, da gennaio si è registrato un movimento progressivo di rotazione dello scafo, soggetto a fasi di accelerazione generalmente correlate con particolari condizioni meteo-marine: in particolare, in direzione Est (cioè verso mare), risultano valori massimi totali nei sei mesi di circa un metro a prua e cinquanta centimetri a poppa, mentre sul piano verticale i valori registrati indicano un abbassamento massimo a prua di circa un metro ed un lieve sollevamento della poppa (15 cm).

Dalla metà di aprile ad oggi non sono state registrate accelerazioni apprezzabili e le velocità di spostamento su tutto lo scafo – laddove strumentalmente apprezzabili – sono state estremamente basse, quantificabili mediamente in qualche millimetro al giorno. Non si segnalano pertanto anomalie nel comportamento deformativo dello scafo e non è dimostrata una significativa tendenza all’inabissamento o al piegamento.