Cyber criminali attaccano ArtExpo2017. L’evento internazionale di arte, creato da Alan D’Orlando è infatti sotto attacco da fine settembre 2016. L’attacco non è il solito cyber crimine. Infatti il sospetto, e qui indagherà la magistratura italiana, è che una banda di criminali preparati stia agendo tramite piattaforme pubbliche e social network per creare un danno economico all’organizzazione.
Tutto è cominciato negli ultimi giorni di settembre, data di chiusura dell’edizione 2016dell’evento, quando sono arrivate le prime email dal tono minaccioso, che lasciavano presagire una tentata estorsione. L’organizzazione aveva preso queste mail come frutto di un mitomane dalla mente malato ed è stato subito segnalato alla Cyber Crime Office governativa del paese da cui è partito l’attacco, alla magistratura italiana e ad alcuni enti internazionali per il cyber crime. L’organizzazione sospetta ci sia dietro un espositore o qualcuno che prova odio nei suoi confronti, infatti l’atteggiamento e la modalità dell’attacco spingono a pensare che oltre al danno economico, l’obiettivo sia intimidatorio e psicologico. ArtExpo2017 Milano è vittima di una mente criminale e probabilmente di una associazione a delinquere a scopo diffamatorio, su cui sta già indagando la magistratura. Il loro intento è chiarissimo: distruggere l’organizzazione dell’evento nel suo core business, come hanno dichiarato nella minaccia. La vendita dei servizi espositivi è il motore economico dell’evento, come per ogni fiera commerciale e l’intento in questo caso è di confondere le acque accusando l’organizzatore, diffamandolo e diffondendo false informazioni: praticamente la banda dei cyber criminali vuole far passare come scam un evento di rilievo internazionale, adducendo false testimonianze e citando dichiarazioni di terzi, di cui però non vengono mai fatti i nomi. Il piano criminale ha avuto avvio con la tecnica del cyber bullying, che non vede come vittime solo adolescenti e bambini, ma anche organizzazioni e aziende. Infatti la banda di cyber criminali ha finora messo in atto un piano diffamatorio, violento e per di più sordido, contattando con false informazioni i partners, gli sponsors ed i patrocinanti dell’evento come ambasciate e consolati coinvolti. La banda criminale cita informazioni fasulle sulla presunta inesistenza dell’evento, vuole fare credere che l’edizione del 2016 non ci sia stata e che anche il sito dell’edizione 2015 non esista: praticamente come voler nascondere la Luna, visto che ci sono video e foto a testimonianza dell’esistenza dell’evento, con la partecipazione anche di testimoni e personaggi istituzionali tra cui 3 consoli. ArtExpo2017 Milano sta raccogliendo man mano tutte le prove, tutte le calunnie e tutte le informazioni errate diffuse dai criminali che in base a tutti i reati commessi finora, con l’intenzione dichiarata di voler distruggere economicamente ArtExpo2017 Milano. Le indagini stanno cercando di far luce sui gravi reati commessi finora a carico dell’evento artistico, che finora si possono riassumere in: minaccia, estorsione, associazione a delinquere, boicottaggio di attività commerciale, infamia, ingiuria, contraffazione di marchi, violenza privata, stalking, sostituzione di persona, truffa, turbata libertà del commercio, violazione della privacy. L’organizzatore Alan D’Orlando ha gia’ predisposto un servizio d’ordine armato per l’edizione 2017 che si terrà sempre negli East End Studios e durante il FuoriSalone di Aprile sarà avvisata anche la Questura per garantire la massima sicurezza ai visitatori ed espositori ospiti, essendo tra l’altro anche rappresentanti di enti internazionali. Chi c’e’ dietro questa banda? Chi vuole creare un danno economico ad ArtExpo2017 Milano cercando di impedirne la nuova edizione? L’organizzazione di Milano Art Expo ha pensato all’inizio ad un mitomane, poi ad un hater (odiatore di professione), ora pensa invece che ci sia dietro un piano ordito da chissà quale competitor o da qualche artista fallito e psicologicamente fragile rivoltosi a criminali abituali, esperti in attacchi informatici. Alan D’Orlando, organizzatore di Milano Art Expo dichiara: "Non ci facciamo spaventare da 4 pagliacci che si nascondono dietro ad uno schermo. Loro sono dei codardi ed usano nickname per nascondersi. Chi fa Cyber bullying è un adulto mal cresciuto, che vive nei suoi incubi. Probabilmente, è statisticamente provato, con problemi di abuso di alcool, droghe e/o farmaci".