DAP: progettualità istituto penitenziario di Parma

Roberto Imbastaro


L’Amministrazione Penitenziaria sta seguendo con interesse e attenzione i
progressi in atto presso l’Istituto penitenziario di Parma rivolti al
coinvolgimento di enti pubblici e privati presenti sul territorio, con i
quali la direzione ha avviato e consolidato una rete di concreti interventi
per implementare la formazione e l’inserimento lavorativo delle persone
detenute, per migliorare le condizioni detentive e per avviare nuove
attività culturali. Un esempio virtuoso di collaborazione che passa
attraverso la condivisione del principio della finalità rieducativa della
pena e l’investimento su progettualità che producono risultati a breve,
medio e lungo termine. La partecipazione propositiva alla vita dell’istituto
da parte di soggetti esterni, degli enti locali, del garante dei detenuti,
di fondazioni, di associazioni culturali e di volontariato garantisce anche
la massima trasparenza sulla gestione del carcere e sul rispetto dei diritti
delle persone detenute. Tutto questo è reso possibile grazie alla diffusa
disponibilità e professionalità di tutti gli operatori e alla fattiva
collaborazione della Polizia Penitenziaria. In tal modo si sono realizzati
nuovi presupposti organizzativi e gestionali a maggiore garanzia di una
migliore qualità della vita detentiva.

Il cambiamento in atto anche nell’istituto di Parma trova conferma nelle
seguenti iniziative.

Sul fronte dell’inserimento lavorativo sono stati avviati numerosi progetti.
Tra questi si segnala l’attività, intrapresa con i fondi messi a
disposizione dalla Cassa delle Ammende del Dipartimento dell’Amministrazione
Penitenziaria, per il recupero e la ristrutturazione di ampi spazi
inutilizzati del carcere che ospiteranno nuove lavorazioni. Dal prossimo
mese di febbraio, infatti, partirà una chiamata di interesse alle aziende
profit e alle cooperative sociali per la presentazione di progetti di
occupazione e lavoro interni al carcere. Una commissione formata dalla
direzione del carcere, dalla Fondazione Cariparma e dal Garante dei detenuti
del Comune di Parma valuterà i migliori progetti di produzione intramuraria
che saranno finanziati con il contributo dalla Fondazione bancaria. Al
progetto hanno collaborato fattivamente anche le associazioni
imprenditoriali. Attraverso un contributo della Fondazione Cariparma è
stata, inoltre, attrezzata un’area verde per consentire i colloqui tra
detenuti e familiari, con particolare attenzione ai figli minori.

Per la formazione professionale, intesa come un investimento per il futuro
delle persone detenute, spendibile anche dopo l’espiazione della pena,
grazie alla progettazione congiunta dei due enti di formazione professionale
“Forma Futuro” del Comune di Parma, Fidenza e Fornovo e Irecoop, sono stati
finanziati 4 percorsi di formazione professionale per operatore di panificio
e pastificio, operatore agroalimentare, operatore del verde e tirocini per
professionalizzare un gruppo di detenuti nel ruolo di assistenti a detenuti
non autosufficienti. In totale sono coinvolti 40 detenuti. Con l’ente “Forma
Futuro” si è anche partecipato alla rete regionale del progetto Acero Bis
che prevede il finanziamento di 4 tirocini presso aziende esterne. 

I fondi messi a disposizione dalla Regione Emilia Romagna e dal Comune di
Parma hanno consentito il finanziamento di percorsi di tirocinio presso
aziende esterne destinati a detenuti in art. 21 e in regime di semilibertà.

Diversi i protocolli di intesa sottoscritti dalla direzione con enti del
territorio, finalizzati ad avviare collaborazioni per opportunità lavorative
e attività culturali, tra questi il Protocollo sottoscritto con Ente Parchi
Emilia Occidentale, che prevede il finanziamento di due percorsi di
tirocinio per i lavori di risistemazione e manutenzione dei parchi presenti
nella provincia di Parma; il Protocollo di intesa con la Fondazione Teatro
Regio per la realizzazione di lavorazioni e corsi di formazione e attività
culturali legati alle attività del teatro; il Protocollo di intesa con l’
Università degli Studi di Parma che prevede la presenza dei tutor
universitari a sostegno dei bisogni di orientamento e di formazione dei
detenuti che sono iscritti ai corsi universitari dell’ateneo parmense; con
l’Assessorato alla cultura del Comune di Parma sono in dirittura d’arrivo le
procedure per la definizione di un accordo che estende il prestito
interbibliotecario a favore di detenuti che potranno usufruire del prestito
di libri presenti in tutte le biblioteche di Parma

Le attività trattamentali coinvolgono i diversi circuiti detentivi, ad
esempio il progetto Cineforum, dedicato alla proiezione di film e alla
discussione con esperti di cinema, è stato attivato per i detenuti del
circuito AS3. Nel corso dell’anno sarà presentato alla Fondazione Cariparma
un progetto per ammodernare gli impianti di amplificazione e proiezione su
grande schermo della sala teatro. 

Ai detenuti del circuito AS1 è destinato il Progetto Etica&Legalità per
l’approfondimento dei processi di partecipazione alla vita democratica, che
ha già realizzato gli incontri con Agnese Moro, Gherardo Colombo e Franco La
Torre, e una collaborazione, con incontri, mostre dedicate e visite al
carcere degli studenti del Liceo d’Arte Toschi di Parma. Dal 28 gennaio il
laboratorio proseguirà con una serie d’incontri sul tema la “Manomissione
delle parole” traendo spunto dal libro di Carofiglio. In collaborazione con
l’Università di Parma, a partire dal 15 febbraio, si terranno 5 incontri tra
15 studenti universitari della facoltà di sociologia e 15 detenuti AS3, sul
tema “Riconciliazione e Risentimento”.

Il Progetto “In nome del padre” prevede la realizzazione di laboratori di
scrittura autobiografica per i detenuti finalizzato a favorire la
riflessione sul ruolo paterno. I risultati dei laboratori saranno raccolti
in una pubblicazione curata da docenti del corso di Scienze della Formazione
dell’Università Cattolica del Sacro Cuore coordinata da Vanna Iori,
Segretario della Commissione giustizia della Camera dei deputati. La
“Giornata in famiglia” è l’esperienza realizzata con l’Associazione “Per
Ricominciare”, rivolta a rendere i colloqui tra detenuti e familiari
un’occasione per sostenere la dimensione affettiva anche attraverso il
consumo condiviso del pranzo. L’esperienza, avviata per i detenuti di media
sicurezza, è stata quindi estesa periodicamente ai detenuti dei circuiti AS3
e AS1. 

Recentemente sono state completate le procedure di approvazione del
protocollo con la locale AUSL per gli interventi di prevenzione del rischio
suicidario. 

Tali progressi sono agevolati grazie al prezioso contributo della Polizia
Penitenziaria che garantisce, nell’interesse dei detenuti, l’attuazione di
tutte le attività trattamentali.