Di Lisio, domani la salma in Italia

Paola Fusco

Sarà rimpatriata domani la salma del caporalmaggiore Alessandro Di Lisio, il paracadutista della Folgore ucciso ieri in Afghanistan dall’esplosione di un ordigno. Lo riferiscono fonti del contingente italiano ad Herat. I tre militari rimasti feriti nello stesso attentato, invece, si trovano sempre ricoverati in ospedale, ma non più in quello americano da campo di Farah, dove erano stati trasportati subito dopo, bensì a Kandahar: qui si trova una struttura sanitaria di tipo "Role 3", gestita sempre dagli Usa, in grado di compiere ogni tipo di intervento. Anche i medici di questo ospedale, secondo quanto si è appreso, hanno confermato che nessuno dei tre feriti – il tenente Giacomo Donato Bruno, il primo caporal maggiore Simone Careddu e il primo caporal maggiore Andrea Maria Cammarata – è in pericolo di vita. Accertamenti sulle caratteristiche dell’ordigno che è esploso ieri al passaggio di un convoglio della Folgore, sono in corso da parte degli artificieri del contingente italiano in Afghanistan, "anche al fine di poter adottare – viene sottolineato da Herat – tutte le contromisure necessarie". Già a caldo da più parti era stata evidenziata la maggiore potenza dell’Ied (Improvised explosive device) piazzato sulla strada 517 della provincia di Farah, rispetto a quelli impiegati in passato. Una circostanza avvalorata anche dal dato statistico: dall’inizio dell’anno sono stati infatti una decina gli attentati di questo tipo subiti dai militari del contingente italiano in Afghanistan e il blindato "Lince" aveva sempre retto all’urto. L’attentato conferma, dunque, "che non esiste la sicurezza al 100 per cento", come ieri ha subito sottolineato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che nel pomeriggio riferirà alla Camera. E conferma anche, come sottolineano al comando del contingente italiano, che "il mezzo indistruttibile non esiste; la minaccia si fronteggia non solo con la tecnica, ma anche, e forse soprattutto, con la tattica sul terreno e con l’addestramento del personale". Preparazione, viene sottolineato, che non mancava agli specialisti del Genio della Folgore che nelle ultime settimane hanno percorso ripetutamente la strada 517 rinvenendo e neutralizzando "decine" di Ied.