Donne romane a lezione di autodifesa

Paola Fusco
Un corso a 360 gradi su tutto quello che una donna dovrebbe sapere sul tema della sicurezza personale. Questo il proposito del progetto "Vivere sicuri si può", iniziativa promossa dal Comune di Roma e realizzata dall’associazione Omnia res and communication e parte integrante del Piano per Roma sicura. Il progetto prevede una serie di corsi per preparare la donna ad affrontare un’eventuale violenza o a riuscire a superarne le conseguenze: aiuti psicologici, difesa personale, vademecum
informativi e tecnologie per la richiesta di soccorso. L’ evento permettera’ inoltre la possibilita’ di testare ‘Petra’, uno strumento di sicurezza personale basato su un telecomando e un telefono Gps di ultima generazione. "L’ amministrazione sta mettendo in campo diversi strumenti di sicurezza, tangibili sulla realta’ territoriale – spiega Fabrizio Santori, presidente della commissione Sicurezza del Comune di Roma – ed e’ evidente che quello su cui stiamo puntando principalmente e’ la presenza delle forze dell’ ordine sul territorio. Ma non possiamo mettere un agente dietro a ogni albero, e sappiamo che le violenze avvengono principalmente nel privato, senza essere denunciate". Quello che l’amministrazione si propone quindi e’ di "affiancare gli altri strumenti a disposizione per fare emergere le violenze, come nel progetto odierno: tre giornate di formazione e informazione per le donne, durante le quali verra’ costituito un vademecum, verranno ascoltate le donne e le associazioni che vi parteciperanno e verranno presentati degli strumenti tecnologici utili ad affrontare una possibile violenza". Sostanzialmente il corso, spiega il presidente della commissione Sicurezza, cerchera’ di trovare "un’ unione tra le donne e cercare di prevenire il fenomeno". Questi sono aspetti aggiuntivi rispetto alla delibera approvata il 29 gennaio 2009, provvedimento successivo ai fatti dello stupro di Capodanno, attraverso la quale l’ amministrazione ha potuto e potra’ mettere in campo diverse iniziative. "Intanto- prosegue Santori- c’ e’ la costituzione di parte civile nei reati di violenza sulle donne, poi gli sportelli h24, i corsi di autodifesa gratuiti, e le strutture di accoglienza temporanea a donne vittime di violenza". Punti di ascolto come questi, conclude, sono fondamentali "per fare emergere violenze che poi possono essere debellate grazie all’ aiuto di forze dell’ ordine". La presentazione del progetto giunge dopo il drammatico caso del tentato stupro di un paio di giorni fa ai danni di una ragazza ecuadoriana, spiega Lavinia Mennuni, delegato del sindaco per le Pari opportunita’, "aggravato dalla presenza di una quindicina di persone che coprivano il delitto". Secondo Mennuni, oltre all’ attenzione e alla salvaguardia, "e’ fondamentale agire sulla sensibilizzazione, e soprattutto sulle giovani donne, piu’ soggette a fenomeni come il velinismo".