Energia, Ronchi a Parigi per il pacchetto clima

Fabrizio D'andrea

Il ministro per le Politiche europee, Andrea Ronchi, è arrivato questa mattina a Parigi, per  sensibilizzare la presidenza francese dell’Ue sulle preoccupazioni dell’Italia per gli alti costi che il “Pacchetto clima” avrebbe per il sistema produttivo industriale italiano. E’ la seconda tappa della difficile missione che il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ha affidato a Ronchi per spiegare ai partner europei che il “Pacchetto”, se applicato così come proposto dal Consiglio europeo, sarebbe troppo oneroso per la competitività delle nostre industrie proprio quando sono chiamate ad attutire gli effetti della crisi finanziaria ed economica mondiale. Si tratta di un vero allarme per l’Italia, quello che Ronchi sta portando in Europa: la settimana scorsa a Bruxelles, per persuadere gli eurodeputati italiani a fare squadra; oggi in Francia dal sottosegretario di Stato per gli Affari europei, Jean-Pierre Jouyet, e dal Segretario generale dell’Eliseo, Francois Perol, per verificare quanto granitica sia la volontà del presidente Sarkozy di chiudere l’accordo entro il semestre di presidenza francese; lunedì prossimo a Berlino e a Varsavia e mercoledì di nuovo a Bruxelles insieme con il presidente della Confindustria Emma Marcegaglia. L’insieme delle misure segnalate dal Consiglio europeo poggia sulla formula “20-20-20”: e quindi, riduzione del 20 per cento delle emissioni dei gas-serra entro il 2020; aumento della quota di energia rinnovabile pari al 20 per cento dei consumi totali; incremento del 20 per cento dell’ efficienza energetica. In questo pacchetto vi e’ anche una delibera che riguarda la riduzione delle emissioni di C02 delle automobili, fortemente penalizzante per i produttori italiani. Chiediamo che il Consiglio europeo predisponga una più approfondita valutazione dei costi-benefici per le singole economie degli Stati membri – ha detto Ronchi – alla vigilia del viaggio, vorremmo inoltre che valutasse il rischio della delocalizzazione industriale e con altrettanta attenzione l’aumento del prezzo dell’ energia elettrica; così come l’ impatto sull’ inflazione. Ronchi insiste, pur nella consapevolezza dell’emergenza ambientale, per una rimodulazione del calendario e dei criteri del Pacchetto.