Firenze, sventata truffa finanziaria

Tiziana Montalbano

La Polizia valutaria di Firenze ha denunciato un promotore finanziario, con un passato di dirigente di banca in Italia e all’estero, perché attraverso la Brett Trading Company Ltd, società con sede ufficiale a Saint Kitt e Nevis (Piccole Antille Olandesi) e uffici di rappresentanza a Firenze e Francoforte (Germania), ma  in difetto di autorizzazioni per l’esercizio dell’attività finanziaria sul territorio nazionale, ha raccolto, per oltre due anni, ingenti somme di denaro da propri clienti che, dietro la promessa di vantaggiosi rendimenti, hanno sottoscritto i programmi di investimento della società estera. Rispetto a casi simili verificatisi nella storia della finanza mondiale (tra i più recenti il noto caso “Madoff”), l’uomo non vantava profitti del 20-30% ma prometteva un “ragionevole” rendimento del 12% annuo netto, che sarebbe rimasto costante a prescindere dall’andamento del mercato. Proprio la sua asserita capacità di far fronte agli altalenanti cambiamenti del mercato, avevano indotto il truffatore a definirsi una “mosca bianca” del panorama finanziario, appellativo che  i finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria hanno poi utilizzato per definire l’operazione di servizio. Vittime del raggiro sono risultate oltre 200 persone: alcuni hanno perso i risparmi di una vita, altri, responsabili di servizi finanziari, hanno preso i soldi delle loro aziende, altri ancora si sono fatti persino prestare in banca i soldi da reinvestire nell’affare. Il volume delle somme raccolte illecitamente dal promotore finanziario fiorentino ed accertato dalla Guardia di Finanza si attesta intorno ai 20 milioni di euro, somme che il predetto provvedeva nel tempo ad investire  in attività immobiliari, ovvero trasferire su conti correnti esteri riconducibili a sue società. Le indagini condotte attraverso lo strumento delle intercettazioni telefoniche, l’audizione di numerose vittime del raggiro e la ricostruzione analitica delle movimentazioni di numerosi conti correnti bancari, si sono protratte per oltre un anno, sia in Italia che all’estero. In particolare sono state effettuate attività di perquisizione in collaborazione con le Autorità di polizia tedesche, nella città di Francoforte.
La complessa attività investigativa ha altresì portato alla denuncia per abusivismo finanziario di ulteriori 14 promotori finanziari i quali, alle dirette dipendenze dell’uomo, agivano sull’intero territorio nazionale in qualità di procacciatori, nonché al sequestro di terreni e immobili per un valore di oltre 4 milioni di euro. In pratica, la Brett Trading Company Ltd, si è rivelata un gigantesco “schema di Ponzi” o “catena di Sant’Antonio”. Tale sistema deve il suo nome a un italiano immigrato negli USA che agli inizi del ‘900, per primo lo mise in atto su grande scala; consisteva nel promettere agli investitori (vittime) alti guadagni pagando gli interessi maturati dai vecchi investitori con i soldi dei nuovi. Ponzi non fu il primo ad usare questa tecnica, ma ebbe tanto successo da legarvi il suo nome coinvolgendo 40.000 persone e raccogliendo oltre 15 milioni di dollari.