Forestale, cavalli addestrati con la “doma dolce”

Paola Fusco

In occasione della 110a edizione di Fieracavalli, la Forestale presenta il metodo di addestramento della “doma dolce”, all’insegna del tradizionale attenzione e rispetto che il Corpo riserva al benessere degli animali. Presso il Centro equestre di Martinafranca, che si occupa dell’allevamento del cavallo murgese per il servizio di istituto, sono arrivati i primi soddisfacenti risultati di questo sistema di addestramento. La sperimentazione del metodo della “doma dolce”, che presto sarà esteso a tutti i centri equestri del Corpo forestale dello Stato, ha portato al raggiungimento di importanti risultati: il cavallo salta in maneggio senza testiera, morso e redini, passa senza timore su piattaforme instabili, passa in tranquillità anche in presenza di elementi di disturbo come il contatto con fasce multicolori sventolanti e cordoni  di plastica multicolore. La sperimentazione è stata praticata su puledri nati, allevati, selezionati e addestrati nell’ambito della stessa struttura nella quale è stata realizzata l’intera “filiera” produttiva e di utilizzo, unico esempio tra i Corpi dello Stato. La filiera, partendo dalla selezione degli accoppiamenti, passa attraverso fasi di imprinting, post imprinting, pre addestramento e addestramento, mirati alla valorizzazione delle caratteristiche della razza e alla selezione attitudinale mirata al servizio d’istituto, secondo un programma, al termine del quale, la maggior parte delle cavalcature prodotte saranno destinate ai servizi di polizia. Una parte di esse riceverà un ulteriore addestramento per i servizi di rappresentanza mentre è in fase di conclusione, con esiti sorprendentemente positivi, un programma di addestramento ai servizi di ordine pubblico. Conservare la biodiversità animale e contemporaneamente produrre cavalcature per il servizio d’istituto, dunque, è l’obiettivo che si intende far raggiungere a tutti i centri equestri della Forestale. Il Corpo è da sempre impegnato nell’allevamento dei cavalli essenzialmente nelle Riserve Naturali Statali per salvaguardare la biodiversità ed in particolare quella delle razze equine autoctone. Il servizio d’istituto a cavallo viene svolto presso le aree protette, nei parchi nazionali e nelle riserve naturali dello stato, nei servizi antibracconaggio, nella ricerca dei dispersi, nelle situazioni ambientali tra le più difficili, su terreni accidentati. I reparti a cavallo sono in tutto 24 distribuiti in tutta Italia, tra Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Marche, Puglia, Toscana e Veneto, per un totale di circa 860 cavalli, prevalentemente di razza murgese e maremmana.