Forestale, sei arresti tra Roma e Viterbo

Tiziana Montalbano

  E’ in corso dalle prime luci dell’alba, in provincia di Roma e di Viterbo, una vasta operazione del Corpo forestale dello Stato, finalizzata alla salvaguardia del paesaggio e del patrimonio storico e culturale, che ha portato all’arresto di sei persone e alla perquisizione di diversi uffici pubblici e privati. Gli arrestati sono un funzionario del Comune di Viterbo e un funzionario della Regione Lazio, accusati di corruzione e di rilascio di false autorizzazioni a vantaggio di due imprenditori viterbesi, anch’essi arrestati per corruzione, e due funzionari della Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici per le province di Roma, Rieti e Viterbo, accusati di concussione.Impegnati nell’operazione 80 Forestali tra personale del nucleo investigativo provinciale di Polizia ambientale e forestale di Viterbo e agenti del comando provinciale di Roma e del nucleo investigativo centrale di Polizia ambientale e forestale dell’ispettorato generale del Corpo forestale dello Stato. Dalle indagini, iniziate circa un anno fa e condotte con l’ausilio di numerose intercettazioni telefoniche e ambientali nonché di registrazioni filmate comprovanti gli episodi di corruzione, è emerso che M.S., funzionario del Comune di Viterbo, faceva da tramite fra imprenditori e tecnici e i pubblici ufficiali per il rilascio di false autorizzazioni in materia di cave e di vincoli paesaggistici. Condotte anche indagini bancarie che hanno contribuito ad accertare i passaggi di denaro. In particolare risulta che per il rilascio di un’autorizzazione di messa in sicurezza di una cava abbandonata, M.S. ha svolto funzioni di intermediario tra gli imprenditori arrestati e il funzionario della Regione ricevendo una somma di 10.000 euro che ha poi girato nelle mani di quest’ultimo con la promessa di ulteriori dazioni una volta avviata l’attività estrattiva. Per quanto riguarda invece gli episodi di concussione contestati ai due funzionari della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Roma, Rieti e Viterbo, ne sono stati accertati ben otto, per un importo variabile che arrivava a sfiorare i 20.000 euro per ogni singola pratica. Gli episodi di corruzione avvenivano di norma nell’ufficio viterbese di M.S. e sono stati filmati grazie al posizionamento di microfoni e microcamere, da parte degli investigatori della Forestale, nell’ufficio stesso e nelle auto degli imprenditori. L’imponente documentazione sequestrata questa mattina, inerente l’attività trattata dai pubblici ufficiali negli ultimi tre anni, sarà al vaglio degli inquirenti nei prossimi giorni per proseguire le indagini e accertare eventuali nuovi episodi illeciti.