GdF: Brindisi, contrabbandiere riacquista a prezzi irrisori i beni che gli erano già stati confiscati

Giuseppe Magliocco

Era riuscito a rientrare in possesso dei beni che gli erano stati già confiscati nel 2008 a seguito della sua attività di contrabbandiere, ma i finanzieri del Comando Provinciale di Brindisi hanno scoperto sulle sue manovre elusive sottoponendo così a nuovo sequestro beni mobili e immobili (tra cui un panificio, una lavanderia self service, un’autovettura, 2 veicoli commerciali e rapporti bancari) per un valore ammontante ad oltre 300.000 euro.
La vicenda, dai contorni davvero paradossali, è iniziata ad affiorare a seguito di una segnalazione giunta alla GDF brindisina da parte dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, che ha sede a Reggio Calabria.
Il pregiudicato oggetto della segnalazione (un noto contrabbandiere fasanese) era infatti riuscito a “rientrare” di beni derivanti dalle sue pregresse attività delinquenziali avvalendosi dei suoi familiari e di due soggetti compiacenti, grazie ai quali era praticamente riuscito a vanificare i provvedimenti ablatori che l’Autorità Giudiziaria aveva già disposto nei suoi confronti 9 anni addietro.
Secondo quando emerso dalle investigazioni economico-patrimoniali nonché di polizia giudiziaria eseguite dai finanzieri brindisini, due banditori dell’Istituto Vendite Giudiziarie di Brindisi avevano infatti permesso al contrabbandiere di riacquistare all’asta giudiziaria – oltretutto per una cifra irrisoria – i macchinari già sequestratigli, ma non solo; i militari operanti hanno messo altresì in luce anche l’interposizione fittizia del coniuge per con la quale lo stesso condannato poteva così continuare tranquillamente ad esercitare le sue attività commerciali tra le province di Brindisi e Taranto, tra l’altro godendo di un patrimonio – illecitamente accumulato – per un valore assolutamente sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati.
Alla luce delle nuove risultanze probatorie fornite ai giudici inquirenti, oltre al sequestro dei beni (attualmente affidati ad un amministratore giudiziario), 8 persone sono state complessivamente rinviate a giudizio per turbata libertà degli incanti, falsità, abuso d’ufficio e trasferimento fraudolento di valori.
L’odierna operazione testimonia ancora una volta quale sia lo sforzo operativo che la Guardia di Finanza mette in atto ogni giorno schierando nel settore molte delle sue migliori risorse investigative, ciò proprio al fine di “aggredire” gli ingenti patrimoni della criminalità organizzata; disponibilità immobiliari e monetarie che poi costituiscono espressione stessa del suo nefasto potere nonché principali risorse attraverso le quali finanziarie nuovi traffici ed attività delinquenziali d’ogni genere.