GdF: Civitavecchia, sorpresi 6 motopescherecci intenti a calare le loro reti in una zona marina protetta

Oriol De Luca

In un momento dove il mare è fortissimamente minacciato su scala planetaria per via dell’inquinamento e dello sfruttamento indiscriminato delle sue risorse, merita senz’altro di essere riportata alle cronache l’operazione “Sea Predators” che il Reparto Operativo Aeronavale (ROAN) della Guardia di Finanza di Civitavecchia ha compiuto la scorsa notte lungo il litorale domitio, precisamente nelle acque antistanti il comune di Cellole (CE).
Le fiamme gialle, che al riguardo avevano approntato un apposito dispositivo di contrasto al fenomeno della pesca di frodo, hanno infatti colto sul fatto 6 motopescherecci intenti a calare nottetempo le loro reti a strascico in una zona marina (che tra l’altro riveste anche un particolare interesse archeologico) nella quale la pesca è vietata.
A preservare quel tratto di mare e che gli operatori del settore ben conoscono, infatti, ci sono appositi regolamenti comunitari che peraltro fissano chiari limiti di distanza dalla costa nonché le profondità prestabilite alle quali le reti debbono svolgere il proprio lavoro, parametri che in questo caso non erano stati rispettati e che dunque hanno determinato l’elevazione di 6 verbali che prevedono pesanti sanzioni amministrative (fino a 72.000 euro) oltre all’attribuzione di numerosi punti di penalizzazione in capo ai comandanti che conducevano i pescherecci, mentre le reti che equipaggiavano le imbarcazioni fermate dai finanzieri sono state sequestrate.
Inutile rimarcare come comportamenti di questo tipo, oltre a danneggiare seriamente l’ecosistema marino di aree che sono invece state destinate alla sua salvaguardia ed al ripopolamento delle specie ittiche, causa danni economici concreti agli altri lavoratori del settore-pesca che lavorano onestamente e nel rispetto dei regolamenti, ma che si trovano purtroppo a dover fronteggiare fenomeni di concorrenza sleale perpetrati proprio attraverso la pesca di frodo.
La Guardia di Finanza – peraltro divenuta unica forza di polizia operante sul mare – impiega al riguardo molte delle migliori risorse umane e tecniche del proprio Comparto Aeronavale, e non c’è dubbio che l’azione di vigilanza a tutela dell’ambiente marino nonché del suo ecosistema è destinata a potenziarsi anche attraverso l’acquisizione di nuovi velivoli e di nuove imbarcazioni da impiegare per interventi rapidi di repressione sia nelle zone marine costiere, sia in quelle alturiere. Orio